Pescara. Il dramma di William Shakespeare dedicato a Riccardo III verra’ messo in scena venerdi’ 5 e sabato 6 settembre, presso il Parco Villa Sabucchi di Pescara, in occasione della nona edizione del progetto “La torre del Bardo”, a firma del regista pescarese William Zola.
L’iniziativa, che vede insieme Comune di Pescara, Teatro Stabile Abruzzese, Laad e Form-Art, e’ stata illustrata, questa mattina, dagli organizzatori nel corso di una conferenza stampa. “Il progetto torna per la sua nona edizione a trasformare Villa Sabucchi in teatro – ha detto Zola, direttore artistico e regista, nonche’ adattatore del testo shakespeariano – . E’ un’iniziativa che mette insieme diverse cose: la cultura, la sinergia fra territori, il sociale. Comune di Pescara, Tsa, Laad, associazioni sono un insieme che funziona da nove stagioni e che ogni anno da’ la dimensione di quanto sia importante legare la cultura ad altre realta’. Quest’anno c’e’ inoltre la ricorrenza dei 450 anni dalla nascita di Shakespeare e dunque lo spettacolo assume anche il significato di un vero e proprio evento shakespeariano. La speranza e’ che nasca un’asse Pescara l’Aquila in nome della cultura, a segnare l’inizio di un nuovo percorso, capace di coinvolgere sempre piu’ mondi e di animare la vita culturale e sociale della comunita’ abruzzese”.
“Per il Teatro Stabile questa e’ un’opportunita’, perche’ ci consente di sostenere un maggiore investimento dello Stabile sul territorio – ha sottolineato Ezio Rainaldi, presidente Tsa – Un’attivita’ che in sinergia con il territorio stesso si porta avanti da tempo e che consente ricadute in tutta la regione, grazie a collaborazioni attivate in tutti i Comuni. Nel progetto c’e’ l’anima di cio’ che muove il Tsa verso le produzioni abruzzesi. Pensiamo che le risorse debbano essere volte a formare nuovi talenti e a creare piu’ occasioni di realizzare spettacoli e lavori in Abruzzo”.
“Negli anni scorsi ho partecipato agli spettacoli di Zola sia come appassionato di teatro che di shakespeare che di attore – ha detto l’assessore Giovanni Di Iacovo – il Parco Sabucchi non e’ solo una location sensibile, tanto che potrebbe venire meno per via del tempo, ma e’ uno spazio intensamente suggestivo. La sempre grande partecipazione a questi spettacoli e’ poi trasversale, questo aspetto lo trovo bellissimo perche’ vede alternarsi persone di diversa eta’ e competenza, accanto a persone che hanno imparato ad amare e fare il teatro”.”Raccontero’ una banalita’: la cultura non e’ un soprammobile ma parte integrante del nostro vivere civile e sociale e il nostro discorso arrivato alla 9 edizione ha l’ambizione di lottare contro il degrado sociale per sicurezza e vivibilita’ piu’ evidente della citta’- ha affermato Gianni Cordova della Laad – La cultura non e’ un cappello, ma e’ corpo sociale e abbinarla al sociale funziona. Il parco di Villa Sabucchi che la Laad gestisce ha avuto una valenza importante per il recupero degli ospiti della comunita’ terapeutica. Ringrazio tutti i soggetti del progetto per la testardaggine con cui si rinnova un miracolo che nove anni fa sembrava impossibile”.