L’Abruzzo rende omaggio ai 60 anni di pittura di Gigino Falconi con due mostre

Falconi LAmore Teramo InvitoTeramo. Nell’ambito e a conclusione dei festeggiamenti del suo genetliaco e sessantesimo di attività pittorica, principiato nel marzo 2013 negli Stati Uniti ad Atlanta con una mostra personale, l’Abruzzo rende omaggio ad un figlio autentico della sua terra, Gigino Falconi, con un duplice appuntamento.

Da pochi giorni Venerdì 23 maggio, nel Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pescara, si è inaugurato lo spazio a lui dedicato, esito della mostra AntologicaUna Vita per la pittura, curata da Giuseppe Bacci con la collaborazione di Raffaella Cordisco; esposizione scandita in sette percorsi temporali decennali e presentata da Vittorio Sgarbi eGiuseppe Bacci, in un’affollatissima conferenza inaugurale introdotta dal Sindaco di PescaraLuigi Albore Mascia, dal Presidente della Commissione Consiliare Cultura Augusto Di Luzio e da una lunga testimonianza di Gigino Falconi. L’antologica ha così delineato l’intero itinerario artistico-introspettivo di un genio creativo dalle molteplici esperienze, siglato dalla ricerca di quel realismo magico che ha la capacità di affascinare e di sedurre il visitatore, iniziato nei primi anni Cinquanta e comprendente opere che lo hanno reso protagonista della pittura figurativa italiana. Le venti opere della numifica donazione di Gigino Falconi alla Città di Pescara sono state precedentemente selezionate attraverso una votazione popolare di oltre tremila preferenze, arricchendo e valorizzando, così, il già nutrito patrimonio artistico cittadino.  

Sulla pittura, raffinata e colta dell’artista, Carlo Chenis così ha scritto: “L’arte di Gigino Falconi si consolida in forme temperate e assolute, cagionando estasi nostalgiche, romantici pensamenti, melanconie amorose. Quanto in icona è elegante e seducente, così da indurre all’epifania ontologica, sia nell’armonia cosmica, sia negli stati esistenziali. Quanto in icona diventa meta-figurazione carica di ridondanze simboliche e di tensioni amorose, così da produrre felicità meste, sia nella rivisitazione onirica della realtà, sia nell’ipostasi reale dell’immaginazione.

Si tratta di pittura «metafisica» narrata con fascino erotizzante. Risulta, però, distante dalle presunte poetiche che contrassegnarono i «metafisici» per antonomasia, quali de Chirico, Savinio, Carrà, unitamente ad altri coevi ed epigoni. Si tratta, infatti, di una metafisica che si volge all’esistenziale sublimandolo, non di una metafisica che si chiude nell’essenziale assolutizzandolo. Falconi la illustra con un paradiso contingente che si fa metafora meta-contingente […] ”.

L’altro evento dedicato a Gigino Falconi a Teramo, si terrà nella sede delMuseo Archeologico – Sala San Carlo, in Via Delfico 30, realizzato sotto l’egida e con la collaborazione dei Civici Musei della Città di Teramo, sotto la supervisione e coordinamento del Direttore del Polo Museale Paola Di Felice. Nell’occasione saranno esposti, insieme ad altre opere della passata produzione artistica, due dipinti inediti, di grandi dimensioni, del nuovo ciclo L’Amore: le sue immagini, le sue parole e verrà presentato al grande pubblico un preziosolibretto, dall’omonimo titolo, che contiene testi poetici dell’artista, cosicché, in un circolo perpetuo, il segno diventa poesia e la poesia evoca l’immagine. Con questo ultimo ciclo Gigino Falconiarricchisce ulteriormente il suo universo pittorico, rendendo più profondo l’incontro con la realtà tendendo il suo sguardo verso Est, e più precisamente in terra ucraina, ad Odessa, città in cui sono ambientate le sue recenti creazioni pittoriche.

Nella splendida introduzione del raffinato libretto, Giuseppe Lisciani così scrive: “La pittura falconiana è generosa di fascino e seduzione. Secondo Vittorio Sgarbi, è una pittura con evidente vocazione narrativa. Ogni quadro, infatti, di questo prezioso pittore della figura racconta una vicenda soprattutto della psiche, ma anche dei volti e degli atteggiamenti, delle vesti e delle nudità, e dei drappeggi, dei rami d’albero intricati come serpenti in amore e del modo di essere e di agire di ogni cosa, persino di ogni luminosità e riflesso. Ogni figura e ogni movimento prendono significato dalla costruzione contestuale (che è del pittore) e dalla interrogazione ermeneutica (che è dello spettatore). Ne risulta una provocazione continua, dove il dipinto non è mai soltanto un oggetto di contemplazione ma sempre anche un soggetto da interpretare nella sua propria cifra esistenziale […]. A corollario, l’attore Mauro Di Girolamo reciterà alcuni testi poetici estratti dal libretto.

 

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