Pescara. Entra nel vivo il progetto Valsimi (Valorizzazione dei Siti Minerari dismessi) della Provincia di Pescara, finalizzato alla riscoperta e alla valorizzazione dei siti minerari della Majella. I sei comuni coinvolti nell’iniziativa, Abbateggio, Lettomanoppello, Manoppello, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore e Scafa, hanno individuato gli scalpellini che entreranno in competizione per realizzare un’opera in pietra bianca della Majella da posizione all’interno del paese.
Valsimi, nato grazie a un finanziamento regionale voluto fortemente dal vice presidente Alfredo Castiglione è arrivato adesso alla fase attuativa, dopo una lunga attività preparatoria seguita da vicino dall’assessore allo sviluppo territoriale della Provincia di Pescara, Angelo D’Ottavio. «Abbiamo consegnato i blocchi di pietra agli artisti – spiegano i responsabili della Fondazione Lettomanoppello Città della Pietra – ed entro il 23 marzo le opere saranno restituite ai vari Comuni per il posizionamento nell’area individuata da ogni singolo Comune. È un modo per valorizzare in chiave turistica l’area della Val Pescara creando un circuito di arte e da visitare, collegandolo poi ai musei virtuali che stiamo completando sul territorio».
Dopo aver collocato le opere nei sei comuni si svolgerà l’evento finale, all’inizio di aprile, nel quale verranno tagliati i nastri degli altorilievi in pietra.
«Abbiamo registrato un grande interesse al progetto Valsimi – spiega Giuseppe Esposito, vice presidente della Fondazione e sindaco di Lettomanoppello – e lo spirito di collaborazione mostrato durante le prime fasi di questa iniziativa da parte degli artigiani ci indica che abbiamo intrapreso la strada giusta per riscoprire le tradizioni di un’area, quella della Val Pescara, ai piedi della Majella, che ha grandi potenzialità per attrarre i flussi turistici in un percorso che abbini natura e arte».
Tutte le fasi del progetto Valsimi saranno inoltre documentate con dei filmati che saranno pubblicati sul sitowww.digitalstory.it . L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio storyboard filmato di questa iniziativa, spingendo poi i video maker a cimentarsi nel loro racconto delle opere e della Majella. «Stiamo pensando a un contest di filmati dopo questa prima parte del progetto Valsimi – concludono i responsabili della Fondazione – per cristallizzare le testimonianze di questa iniziativa e creare una memoria video di quanto realizzato per le future generazioni».
Crede molto in questa operazione di valorizzazione del territorio l’assessore provinciale Angelo D’Ottavio: «Progetti come Valsimi dimostrano che le buone idee riescono a sopperire anche alla mancanza di fondi. Con questa iniziativa andremo a creare una rete museale in un’area naturalistica inimitabile che finalmente potrà mettersi in vetrina per i turisti».