Ha corso sempre a cento allora sul circuito della sua vita, lui che è stato per decenni cantore inimitabile dei campioni e dei bolidi del suo amato automobilismo. Lino Manocchia ha tagliato un altro importante traguardo, compiendo, nella giornata di ieri, il 93° giro di pista della sua corsa con lo stesso entusiasmo, la stessa energia e voglia di fare che da sempre hanno caratterizzato la sua avventura umana e professionale.
Il giornalista giuliese, diventato grande negli Stati Uniti e conosciuto in tutto il mondo per le sue innumerevoli interviste ai grandi della terra, non si è mai risparmiato facendo del giornalismo una ragione di vita e della sua vita un inno al giornalismo. Neanche a dirlo, l’ultimo anno per lui è stato ricchissimo di iniziative, culminate in quello che egli stesso ha definito «un sogno che sarebbe rimasto chiuso in un cassetto a New York, riferendosi alla pubblicazione del suo libro “Lino e il Microfono”.
Un meraviglioso sogno avveratosi grazie al fortunato “incontro” con la casa editrice Artemia. Il noto giornalista Rai, residente negli States ormai da molti anni, ha conosciuto la casa editrice di Mosciano Sant’Angelo grazie ad un libro del giugno 2012, dal titolo “Conosciamoci e facciamoci conoscere”, pubblicato ad opera di Alida Scocco Marini e dedicato ai personaggi noti e meno noti della provincia di Teramo, tra i quali l’autrice ha voluto inserire anche l’illustre giornalista, amatissimo nella sua Giulianova. È iniziata così un’esperienza, che anche grazie alla tenacia e all’intuizione della direttrice editoriale dell’Artemia edizioni, Maria Teresa Orsini e alle sue collaboratrici Maria Assunta De Matteis e Roberta Di Sante, ha portato alla pubblicazione di “Lino e il Microfono” e alla realizzazione di un desiderio mai sopito nella mente dell’autore.
Questo libro non è solo un “manuale” per le future generazioni di giornalisti, ma molto di più. Una vera e propria raccolta di avventure, esperienze, ricordi e soprattutto interviste, che Manocchia riuscì a realizzare per la Rai e la “Voice of America”, portando al suo inseparabile microfono ben cinque Presidenti degli Stati Uniti, i divi di Hollywood, le star del nostro cinema e numerosi campioni del mondo dello sport. La prima presentazione del suo libro non poteva che essere nella sua indimenticata Giulianova, lo scorso 24 ottobre, nell’ambito della diciottesima edizione del Premio internazionale per la fotografia cinematografica “Gianni Di Venanzo”, organizzato dall’associazione Teramo Nostra. Per l’occasione si sono stretti intorno a lui, collegato in videoconferenza dagli Stati Uniti, i tantissimi amici, colleghi e giovani giornalisti che hanno riconosciuto in lui la figura di un maestro.
Alla serata-evento, presentata dal critico letterario Simone Gambacorta e moderata dalla giornalista Roberta Di Sante, non sono voluti assolutamente mancare il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta, il Presidente del Circolo della stampa Abruzzo e carissimo amico del fratello di Lino, Franco, Marcello Martelli, gli amici e i colleghi Walter De Berardinis e Ludovico Raimondi. De Berardinis, dopo aver sollecitato le istituzioni cittadine e regionali per un pubblico riconoscimento, nella serata di presentazione del suo libro chiese pubblicamente al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Stefano Pallotta, un riconoscimento alla lunga carriera di Giornalista. Proprio in questi giorni, De Berardinis ha inviato la lettera ufficiale alla direzione regionale per l’encomio all’italo-americano Manocchia. Con Raimondi è nata una vera empatia grazie alla quale l’autore non solo collabora attivamente ancora oggi, pubblicando articoli ed interviste sul quotidiano online www.giulianovailbelvedere.it, ma soprattutto rivela tutta la modestia e l’umiltà che solo i grandi hanno, rivolgendosi a Ludovico con un rispettoso “direttò!”. Tra i presenti, anche il vignettista Vladimiro Di Stefano che, in occasione della presentazione, ha curato alcuni originali e simpatici bozzetti che ritraggono il giornalista intento nelle sue innumerevoli interviste. Non va dimenticato poi il Presidente dell’associazione Teramo Nostra Piero Chiarini che, nell’ambito del Premio “Di Venanzo” ha voluto insignire l’autore con un prestigioso riconoscimento alla carriera, ritirato per lui dall’amico fraterno del giornalista, Giovanni Gasbarrini, illustre professore di fama mondiale nel campo della medicina.
E non è l’unico premio che l’infaticabile Lino Manocchia ha ricevuto nel corso dell’ultimo anno. Infatti, già nel mese di agosto, nell’ambito del Premio culturale “Crisostomo”, svoltosi a Pescocostanzo in provincia dell’Aquila, gli è stato conferito un importante riconoscimento dal Presidente dell’Accademia culturale internazionale San Giovanni Crisostomo Giuseppe Del Zoppo. Lo stesso presidente Del Zoppo, successivamente all’uscita di “Lino e il Microfono”, ha organizzato, il 14 dicembre scorso, una presentazione nel capoluogo abruzzese, che ha visto il giornalista, intervenuto di nuovo in videoconferenza, assoluto protagonista di una serata a lui interamente dedicata. Ciò che noi amici e colleghi ammiriamo maggiormente di Lino e che si rivela a tutti sfogliando le pagine del suo libro, è la grande professionalità ed umiltà, doti esemplari di un uomo che, seppur arrivato all’apice della carriera giornalistica, non si pone mai con superiorità o arroganza, ma si fa conoscere e benvolere per la sua naturale simpatia ed ironia. Il tutto farcito dall’immensa passione che, ancora oggi, alla veneranda età di 93 anni, lo porta a collaborare con quotidiani e riviste italiani e statunitensi.