Spoltore. Anche il Comune di Spoltore medita di costituirsi parte civile nel processo per la mega-discarica di Bussi. Il sindaco elenca i danni subiti: “Perso in turismo, immagine e patrimonio”.
Il Sindaco Luciano Di Lorito, con decreto dell’8 gennaio 2014, propone la costituzione di parte civile del Comune di Spoltore nel procedimento penale inerente la discarica di Bussi sul Tirino, in vista della prossima udienza fissata per il 13 gennaio 2014.
Anche Spoltore, infatti, insiste con il proprio territorio sul bacino del Fiume Pescara, dove nel 2007 è stata scoperta la grande discarica di rifiuti tossici. Ragion per cui, secondo quanto si legge nella relazione del legale di fiducia dell’Ente, ha subito una serie di danni di natura patrimoniale e non. Tra questi, il danno derivante dall’allarme sociale tra la cittadinanza; il danno dovuto alla perdita di qualità del servizio idrico che, seppur gestito da un altro Ente, è finanziato anche dal Comune di Spoltore; il danno relativo all’immagine e alla reputazione dell’Ente, con ricadute sul turismo e sulla promozione dei prodotti locali; il danno alla salute pubblica dei cittadini e dei propri dipendenti, di cui l’Ente è responsabile, derivante dalla somministrazione agli stessi di acqua contaminata da sostanze tossiche e quindi pericolosa. Inoltre, il Comune è legittimato a costituirsi parte civile per il danno non patrimoniale causato dal fatto illecito, dal momento che la Suprema Corte ne ha stabilito la risarcibilità anche nelle ipotesi di “pericolo presunto”.
“Come massima autorità sanitaria in ambito locale propongo la costituzione di parte civile nel procedimento penale a carico di 19 persone accusate di avvelenamento delle acque e di disastro ambientale doloso – ha affermato il sindaco -. Una scelta pienamente condivisa dal consigliere comunale Edoardo Diligenti, che ha sottolineato le conseguenze di questa bomba ecologica su un’area molto vasta. La mega discarica di rifiuti tossici scoperta dal Corpo Forestale dello Stato nella valle del fiume Pescara raccoglie, infatti, le acque di un terzo della Regione”.