Giulianova. A un anno di assenza dalle scene, gli attori non professionisti della compagnia teatrale dialettale “Giuliesi in scena” tornano a calcare il palcoscenico con la commedia in due atti “Squol’anti”, scritta e diretta da Marco Luciani.
Dopo un periodo di riposo, la compagnia riscopre la voglia di stare insieme e l’amore per la recitazione, decidendo di far ripartire il suo percorso artistico proprio dalla commedia che aveva lasciato in sospeso. “Abbiamo deciso di riproporre gli “Squol’anti”, dichiara il regista e attore Marco Luciani, “perché è proprio con questa commedia che ci siamo lasciati, e da qui vogliamo ripartire insieme”. Molti i cambiamenti annunciati, a cominciare dal cast di attori che include nuove presenze, tutte giuliesi e appassionate di teatro. Anche la commedia è stata rinnovata nei contenuti: nuovi dialoghi, nuovi sketch comici e nuove esilaranti battute intratterranno il pubblico. L’appuntamento è per sabato 3 agosto in piazza Buozzi, nel centro storico di Giulianova, alle 21, costo del biglietto 5 euro. “Da sempre”, spiega il nuovo presidente Angelo Di Egidio, “doniamo gli incassi, al netto delle spese, in beneficenza agli enti del territorio. La nostra è una passione che cerchiamo di sfruttiamo per fare del bene. In questi tempi di crisi, poi, ci sentiamo più che mai in dovere di aiutare i meno fortunati”. Il ricavato della serata, infatti, andrà all’A.I.S.M (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), ai Padri Silvestrini benedettini del Monastero del Santo Volto e all’Istituto Castorani. La compagnia amatoriale “Giuliesi in scena”, nata nel 2000 da un’idea di Marco Luciani, ha raccolto e donato, nel corso degli anni, quasi 25 mila euro, grazie anche alla grande partecipazione di pubblico. Dopo aver ricevuto il primo premio al Festival dell’ incompreso di Giulianova nel 2000, la compagnia prova a cimentarsi, l’anno successivo, in commedie brillanti in dialetto giuliese, crescendo artisticamente e socialmente anno dopo anno. Il teatro, così come inteso dai “Giuliesi in scena”, non gratifica solo chi lo fa, ma anche chi lo riceve. Il palcoscenico diventa quindi una sorta specchio in cui lo spettatore può riconoscere i propri sentimenti, le proprie emozioni e gesti quotidiani. La vera forza della compagnia rimane, però, la beneficenza, punto di partenza e di arrivo.