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La ‘grande Storia’ sbarca a Pescara

Pescara. Pescara si appresta a vivere una “due giorni, dedicata alla storia italiana recente. Convergeranno infatti nel capoluogo adriatico alcuni tra i grandi storici italiani (Canali, Pezzino, Maida, Osti Guerrazzi, Giovannini), insieme ad uno dei più apprezzati storici tedeschi (Klinkhammer), al presidente nazionale dell’Anpi (Carlo Smuraglia) e a studiosi abruzzesi autorevoli (Felice, Di Girolamo, Palombaro).

Sono stati chiamati a raccolta dal Comitato Anpi di Pescara e dalla Fondazione Pescarabruzzo, con la collaborazione della Fondazione Brigata Maiella. Questa concentrazione di studiosi e personaggi, alcuni davvero di livello europeo, si confronterà in un convegno che si terrà presso la Fondazione Pescarabruzzo lunedì 27 maggio, dalle ore 16.30 e martedì 28, dalle 9.30. Il tema proposto è cruciale: “Il passato che non passa. Fascismo, guerra, Resistenza: nodi storici dell’Italia contemporanea”. L’idea dell’incontro pubblico è nata proprio dalla constatazione di come l’Italia debba fare i conti con un passato che non si riesce a fare serenamente “passare”, sul quale si concentrano le polemiche dell’attualità piuttosto che gli sforzi rivolti ad analisi storiche fondate. Un tale passato viene troppo spesso piegato agli interessi politici contingenti, a scapito di una piena conoscenza collettiva. Proprio in quegli anni, invece, sta la congiuntura storica decisiva per la nascita del primo, vero esperimento democratico nella storia dell’Italia unita, vale a dire la Repubblica nella quale viviamo. Il quarto di secolo che va dall’impiantarsi del regime fascista, dopo il 1922, alla nascita della democrazia italiana nel 1945-46, rappresenta infatti (insieme al Risorgimento) il nodo storico più delicato dei 150 anni di vita unitaria. Il titolo del convegno richiama volutamente il grande dibattito collettivo sulla storia tedesca durante il regime nazista, che per circa un decennio – dalla fine degli anni Ottanta del ‘900 alla fase successiva alla riunificazione della Germania – ha visto coinvolti molti settori della società tedesca, dalla politica alla cultura, dai ceti dirigenti ai cittadini, dalla stampa alla scuola. Questa fase di riflessione collettiva è stata certo dolorosa e lacerante, ma necessaria, poiché è servita per raggiungere ciò che ora i tedeschi definiscono, all’incirca, come “resa dei conti con il passato”. Ha consentito loro di comprendere un passato di nazisti che non era facile guardare negli occhi e che, appunto, non voleva passare, non riusciva cioè ad essere elaborato a livello di memoria comune. Anche l’Italia avrebbe bisogno di compiere un percorso del genere rispetto al fascismo, alle sue guerre, alle forme di antifascismo. Questa occasione pubblica di confronto vorrebbe spingere la società pescarese e abruzzese a guardare oltre il tempo presente, alla ricerca di radici più profonde del patto civile e costituzionale che oggi unisce, o dovrebbe unire, gli italiani. Appunto per ciò, l’approccio delle due mezze giornate di studio sarà di alta divulgazione, senza particolari esigenze di innovazione scientifica. Si terrà una discussione pubblica fondata scientificamente ma “informale”. Le principali acquisizioni della più aggiornata e attendibile storiografia saranno condivise con la più ampia cerchia di cittadini, in particolare giovani studenti. Un appuntamento, dunque, al quale varrà la pena essere presenti, che conferma la volontà dell’Anpi provinciale di Pescara e delle due Fondazioni di continuare a promuovere la conoscenza, l’informazione, il dibattito sulla storia d’Italia e i suoi nodi da sciogliere, a vantaggio di tuttti.