Il procuratore aggiunto Leonardo Frisani ha stabilito che Striscia la Notizia non ha diffamato il gioco dei pacchi Affari Tuoi quando denunciava che i concorrenti sapevano dove trovare i premi più ricchi di soldi.
Ezio Greggio, Antonio Ricci, Jimmy Ghione e Valerio Staffelli hanno quindi descritto la verità nei servizi televisivi. E, di conseguenza, le querele per diffamazione contro lo staff di “Striscia” presentate tra il febbraio 2010 e lo stesso mese dell’anno successivo devono essere archiviate.
Il Gup deciderà il 26 marzo. Nel frattempo le cose sono cambiate: “Oggi la trasmissione adotta regole trasparenti e ogni passaggio è blindato a livello di sicurezza”, sottolinea la Rai. Nel provvedimento di tre pagine, Frisani ricostruisce la vicenda. Il pm ricorda che lo scontro tra le trasmissioni delle tv concorrenti inizia nel 2005, quando i servizi dello staff di Ricci sollevano dubbi sulla regolarità del gioco a premi.
Il conduttore del gioco all’epoca dei fatti era Paolo Bonolis, che ha sempre difeso la correttezza del gioco. Intervistato da La Stampa, ha ricordato così la battaglia tra Affari tuoi e Striscia: “Entravo in studio all’ultimo momento e facevo il gioco. Allora c’era una grande battaglia di ascolti con ‘Striscia’ che generò tutta questa polemica. Ricordo che con Ricci litigai forte, al suo programma davamo più di venti punti di distacco e per loro era un problema reale. Del resto nei miei due anni la grandissima parte delle puntate arrivava alla fine con in palio un bottone e un soldo di cacio; era divertente ma non appassionante perché si vincessero cifre straordinaria. In due anni furono forse otto, dodici le puntate, vado a memoria, dove si vinsero cinquecentomila o duecentocinquantamila euro”.
Sull’ipotesi che sia “pilotato” gli inquirenti hanno esaminato tutti i passaggi del programma. Per la Procura nel periodo preso in esame “il meccanismo di predisposizione dei pacchi era stato modificato, consentendo ad alcuni concorrenti di individuare dove fossero nascosti i premi in denaro”.