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Le diabolicae orationes di Cortese al circolo Il Nome della Rosa di Giulianova

Giulianova. Nuova data per le “diabolicae orationes” dello scrittore Alessandro Cortese, il ciclo di seminari sull’analisi e l’interpretazione della figura del Diavolo e del concetto del male nella sua accezione più generale. La prossima tappa sarà venerdì 22 marzo alle ore 21.30, al circolo culturale “Il Nome della Rosa” a Giulianova.

Presenta l’incontro Enrico Maraffino, esperto di scienze e comunicazione scientifica. Alessandro Cortese analizzerà lo storico dualismo tra bene e male, dimostrando come questi due elementi, apparentemente agli antipodi, finiscano, in realtà, per contaminarsi a vicenda, dando vita a delle zone grigie. Lo scrittore è stato invitato a tenere questo cicli di incontri in quanto è, ad oggi, l’unico scrittore di narrativa sul Diavolo basata su studi approfonditi e ricerche religiose e letterarie, capace di analizzarne la figura da molteplici e non convenzionali punti di vista.

L’analisi di Cortese si concentrerà sulla figura del Diavolo, partendo dalla rappresentazione che egli ne dà nei suoi due romanzi Eden e Ad Lucem. Se in Eden Lucifero era colui che restituiva agli angeli la libertà, in Ad Lucem diventa un simbolo, piuttosto, della necessità di una più collettiva presa di coscienza, incarnando quella ribellione che “porta a non lasciarsi organizzare ma ad organizzarsi da sé, togliendo fondamento alle istituzioni marce, fino al midollo, per innalzarsi al di sopra di esse.” In onore del circolo che lo ospiterà, Cortese si soffermerà anche sulla paura del male raccontata nel celeberrimo romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”.

“Giungerò a Giulianova con il favore delle tenebre! – spiega l’autore – Sono onorato di essere stato invitato a tenere le mie “diabolicae orationes” in un circolo di  tale spessore culturale. Confesso che sono sempre stato affascinato da questo romanzo: le atmosfere inquietanti, le lunghe digressioni filosofiche sui concetti di bene e male, giusto e sbagliato… Trovo, inoltre, interessante l’analisi del male che può essere fatto da chi, invece, è convinto di perseguire il bene. Questo ci spinge a chiederci se ci sia davvero una divisione così netta tra giusto e sbagliato e fin dove i due opposti riescano a contaminarsi”.