Un tentativo di riappropriarsi dei luoghi più belli del territorio teramano per contrastare i fenomeni di spopolamento e spaesamento.
Alcuni tra gli scorci più suggestivi della montagna teramana saranno i protagonisti del nuovo calendario fotografico Cai Duemiladiciotto, frutto di una collaborazione tra la sezione Cai Teramo – Gran Sasso d’Italia e il Consorzio Bim per la valorizzazione e tutela dell’ambiente montano.
“La filosofia alla base del calendario 2018”, ha spiegato il presidente del Cai Teramo, Gennaro Pirocchi, nel presentare la pubblicazione al Consorzio Bim insieme al coordinatore del progetto editoriale Luigi De Angelis, “è il tributo per immagini alla bellezza unica delle nostre terre alte, duramente colpite nelle ultime stagioni da una successione di eventi, i cui effetti, se nulla hanno potuto togliere al fascino delle montagne aprutine, hanno comunque lasciato ferite profonde nel delicato tessuto antropico”.
Scatti al naturale, fortemente emozionali, che vanno dritti come sempre all’essenza dei luoghi. Il calendario, infatti, è stato allestito con una selezione dei migliori scatti inviati dai soci, dall’altopiano di Campo Imperatore, al Monte Gorzano, il nevaio del Gravone sul Monte Camicia, le cascate della Morricana e San Gerbone, il rio Arno, una fioritura di papaveri e verbasco sul Gran Sasso, Pizzo di Moscio, i tramonti catturati dalla sella della Laga e dalla vetta occidentale di Corno Grande.
“Questa iniziativa”, ha sottolineato il presidente del Bim, Moreno Fieni, “ha il merito di valorizzare il talento degli appassionati di montagna e consolida una lunga collaborazione tra il nostro Consorzio e il Cai, che intendiamo intensificare nel corso nel 2018 con progetti di marketing territoriale. Non poteva mancare il contributo del Consorzio a questo omaggio alla bellezza di una natura ancora incontaminata e selvaggia, ma anche alla volontà di rinascita e alla capacità di resilienza dei territori”.
“Le leve di questo progetto sono territorio e popolazione”, ha aggiunto Filippo Di Donato, presidente della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del Cai, “la sfida è contrastare lo spopolamento e lo spaesamento, ossia il non riconoscersi nei propri luoghi. Per questo il Cai mette in campo strumenti per diffondere la conoscenza del territorio, iniziative escursionistiche, di educazione ambientale e per la fruizione in sicurezza dell’ambiente montano”.