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Una vita sulle onde: intervista allo skipper giuliese Ivo Olivieri

L’estate e la bella stagione ormai sono solo un pallido ricordo. Quasi per tutti noi. Come le giornate trascorse al mare. Ma ci sono personaggi che dedicano e vivono, non solo nella bella stagione, ma ogni attimo della loro vita, il mare. Una di queste persone che ho avuto il piacere di conoscere ed incontrare è Ivo Olivieri.

Giuliese “doc”, noto nella città portuale per la sua attività di skipper e istruttore di vela d’altura. Non disdegna neppure l’agonismo velico naturalmente, avendo partecipato e talvolta vinto, le più importanti regate negli ultimi anni. L’ultima qualche settimana fa, a Trieste alla prestigiosa Barcolana, dove ha ottenuto ottimi risultati di categoria.

Ivo, innanzitutto raccontaci come nasce la passione per la vela

“Beh, si può dire che in realtà l’ho sempre avuta. Provengo da una famiglia di pescatori da diverse generazioni. Già a 14 anni gestivo una rimessa di barche a vela qui a Giulianova per conto di molti proprietari. Per me è stato quasi naturale, l’avvicendamento con il mare, ma soprattutto con la vela”.

Poi, pian piano, di questa passione iniziale ne hai fatto un vero e proprio lavoro

“Sì. Infatti da circa 20 anni gestisco una scuola di vela d’altura, che è abbastanza attiva. Oltre ai corsi per patenti nautiche, partecipiamo con gli allievi anche a regate d’altura, di classe Open. Come ad esempio la Transadriatica, la Middle Sea Race tra Malta e la Sicilia, la Barcolana appunto e tante altre… Sono gare specifiche e particolari, paragonabili quasi ai Rally automobilistici se vogliamo”.

Sappiamo che la tua barca “Juno” qui a Giulianova è quasi un mito. Parlaci di lei

“Juno in effetti ha un passato molto glorioso. Avendo vinto importanti regate in diverse località del mondo. E’ di origine Americana. Progettato da un architetto che fa barche ULB, ossia a dislocamento ultra leggero. La barca è stata di proprietà di un industriale di Casale Monferrato e poi di uno skipper di Riccione, entrambi attualmente sono degli importanti regatanti, che vincono spesso e volentieri diverse gare anche a livello internazionale. Fu un emozione portare Juno a Giulianova, anche perché allora non c’erano molte barche come oggi e fu quasi un evento, per la marineria sportiva”.

Dicevamo della partecipazione di Juno e del tuo equipaggio all’ultima Barcolana di Trieste, com’è andata?

“La regata di quest’anno è stata penalizzante per la scarsità di vento. Tuttavia anche se Juno ormai ha già qualche anno sulle spalle, ci difendiamo ancora molto bene e come si dice in questi casi, vendiamo cara la pelle, infatti su oltre 1800 barche partecipanti provenienti da tutto il mondo, ci siamo classificati appena dietro il gruppo di testa, dove ci sono dei veri e propri mostri tecnologici, barche recentissime e velocissime. Alla fine sono arrivate solo 19 barche per mancanza di vento”.

Lo spirito della Barcolana, non è solo agonismo però

“No, non solo. Infatti oltre alla competizione, è una vera e propria festa della vela, una specie di incontro. La particolarità sta proprio nella grossa partecipazione, ma anche nel grande agonismo che comunque non è da sottovalutare. E poi possono partecipare tutti dal regatante della domenica ai grandi campioni mondiali. Per questo è molto bella come regata”.

Il mare e la vela come tua filosofia di vita. Penso diano grandi emozioni oltre che soddisfazioni

“Beh a dire il vero la mia vera passione è la vela, e giudico il mare forse come un mezzo per raggiungere emotivamente un equilibrio. La regata è molto emozionante per me, l’ebbrezza della velocità. D’altro canto non mi reputo certo un tipo alla Bernard Moitessier, il grande navigatore, per intenderci, che ha abbandonato tutto per la vela e il mare. Io cerco di vivere più la barca che il mare, vivendo molto tempo a bordo della mia Juno, sia per lavoro che per sport. E perché no per rilassarmi a volte”.

In tutti questi anni di vela, mare, crociere e regate, qual è la cosa più strana o la più grande paura, se vogliamo che ti è capitata?

“Di cose in mare ne accadono molte. Ma la cosa che più mi ha segnato dal punto di vista dei ricordi e che non dimenticherò mai è senz’altro l’affondamento”.

Juno è affondata? (Lo interrompo sbalordito)

“Sì, nel 2000. In una crociera in Croazia. Non ero io al timone, ma questo non cambia. Purtroppo il timoniere ha modificato la rotta senza preavviso e ha urato uno scoglio. Si è aperta una grossa falla. Juno è affondata in 4 ore circa. Io e gli altri 9 uomini dell’equipaggio siamo stati tratti in salvo da un peschereccio. Successivamente abbiamo provveduto a recuperare la barca con l’aiuto di un pontone. Per fortuna erano solo dieci i metri d’acqua. Una grande paura, ma anche grande stupore e la meraviglia del momento”.

In mare bisogna avere sempre molta attenzione

“Come dicono anche i vecchi pescatori il mare bisogna un po’ temerlo, solo così riesci a rispettarlo, e in tal modo puoi goderne delle emozioni che solo il mare riesce a regalare. Specialmente quando sei in barca a vela. Forse è una delle esperienze più appaganti che possano esistere”.

Ivo, come ultima domanda, volevo rivolgerti il quesito fatidico, ossia: il tuo sogno nel cassetto dopo tutti questi successi ed esperienze… (sorride)

“Beh, nel campo della vela forse attualmente sarebbe quello di sostituire Juno con una barca più attuale e recente, anche se sono molto legato a lei. Tuttavia la crisi, che colpisce anche il settore della nautica, mi suggerisce forse di aspettare, come tutti, tempi migliori. Volevo aggiungere infine che sabato 17 novembre ci sarà qui a Giulianova lo Skipper meeting per il Campionato Invernale Vela d’Altura, dove sarà presentata la regata e illustrato il regolamento e il percorso di gara. L’incontro è aperto a tutti. La prima delle quattro regate ci sarà domenica 18 novembre. Gli appassionati sono invitati a partecipare”.

E in attesa che arrivino davvero per tutti questi tempi migliori, non mi resta che augurare a quelli che amano il mare, il vento e la vela, come Ivo Olivieri, e tanti altri appassionati di questo fantastico sport: BUON VENTO!

 

Marcello Perpetuini