La Galleria La Nuova Forma di Lanciano rende omaggio a Mario Schifano

Lanciano. Mario Schifano “settanta-ottanta-novanta” è la mostra che la Galleria La Nuova Forma di Lanciano inaugura sabato 25 novembre alle ore 18.00, negli spazi espositivi di via Bocache, 6. L’esposizione,visitabile fino al 16 dicembre e organizzatacon il patrocinio del comune di Lanciano (CH), propone un’ampia selezione di dipinti e opere grafiche realizzati dall’artista nel trentennio ‘70/’90.

Schifano, con la sua personalità magnetica, con uno stile di vita sopra le righe, ha perseguito un rinnovamento globale dell’espressione artistica, dedicandosi all’ibridazione di linguaggi e alla sperimentazione cinematografica e musicale. Attraverso circa trenta opere, il percorso espositivo rivela la devozione di Schifano per il colore e la sua volontà di “dipingere la pittura” in un modo nuovo.

In una società bombardata da flussi continui di immagini, Schifano si interroga sul ruolo del pittore eproponeil suo occhio come antagonista dello schermo televisivo, conferendo alla pittura un’anima assolutamente contemporanea.La creatività dell’artistanon èsoggetta ai tempi fisiologici della pittura: la produzioneè inarrestabile, si inserisce nello scorrere della vita, ne accoglie la velocità come valore assoluto.Grazie ad una pittura gestuale e rapida, il ritmo convulso della vita di questo grande artista fluisce nelle opere, facendole procedere inscindibili e velocissime verso la creazione di un vero e proprio mito.

“Mi piacerebbe che qualcuno scrivesse che la mia vita e la mia arte sono molto affiatate, ma non nel senso di una vita da artista, no, questo non basta” Mario Schifano.

Schifano (Homs, Libia, 1934, – Roma 1998) debutta con una personale nel 1959 alla Galleria Appia Antica di Roma con opere influenzate dall’informale. Il periodo Informale cede il passo a grandi monocromi nei quali gradualmente iniziano a comparire simboli pubblicitari attinti dall’iconografia della società dei consumi. All’inizio degli anni ‘60 vince il Premio Lissone, il premio Fiorino, e La Nuova Figurazione ed espone alla Galleria La Tartaruga di Roma e nella Sidney Janis Gallery a New York, dove si trasferisce. Nel ’64 è invitato alla Biennale di Venezia. Partecipa a collettive internazionali quali al Carnegie Institute di Pittsburgh nel 1964, nel 1965 alle Biennali di San Marino e di San Paolo del Brasile e al National Museum of Modern Art di Tokio. A partire dal 1967, la sua ricerca artistica si amplia e Schifano, oltre alla pittura, porta avanti parallelamente sperimentazioni cinematografiche e realizza i lungometraggi Anna Carini vista in agosto dalle farfalle, Satellite e Umano non Umano. Nel 1974 l’Università di Parma organizza la prima antologica a lui dedicata. Tra gli anni ’70 e 80 una intensa attività espositiva porta le opere di Schifano nelle più prestigiose sedi in Italia e nel mondo, partecipa ad importanti collettive ealcuni suoi lavorisono acquisiti in importanti collezioni. Il Palazzo delle Esposizioni di Roma, nel 1990, gli dedica una rassegna intitolata Divulgare. Nel 1994 è presente alla mostra The ItalianMetamorphosis 1943-1968, organizzata dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York, trasferita l’anno seguente alla Triennale di Milano e al Kunstmuseum Wolfsburg. Nel 1997, in occasione del settimo centenario della edificazione di Santa Croce a Firenze, Schifano ottiene il Premio San Giorgio di Donatello per aver realizzato le vetrate policrome collocate nella cripta della Basilica. Nello stesso anno cura gli allestimenti scenografici del carnevale di Roma.

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