Chieti. Nei prossimi giorni prenderà il via una iniziativa di ricerca, didattica, alta formazione e divulgazione che avrà per oggetto il grande complesso delle terme romane di Chieti ed in particolare il suo mosaico.
Nata dall’incontro delle esigenze di tutela e valorizzazione, proprie della SBA, e di formazione specialistica di giovani archeologi, proprie dell’Università, l’iniziativa coinvolgerà nei suoi momenti salienti anche gli insegnanti e allievi di diverse scuole superiori dei comprensori di Chieti e Pescara nell’ambito dei progetti didattici interistituzionali e l’Archeo Club di Chieti.
La cattedra di Archeologia Classica dell’Università Chieti-Pescara di cui è titolare la professoressa Santoro, grazie alla collaborazione con gli esperti e tecnici della Soprintendenza, in particolare la dr.ssa Lapenna, l’archeologo Finarelli, il dottor Agostini, la dottoressa Rossi e Pierigé, offre quest’anno ai propri studenti un’esperienza molto varia e completa di laboratorio teorico-pratico per la pulitura e primo intervento di restauro del mosaico, che va dallo studio del monumento nel suo contesto urbanistico antico alla progettazione e realizzazione del restauro e alle problematiche di valorizzazione e comunicazione al pubblico.
Le terme e la loro decorazione a mosaico divengono così il pretesto per un tema progettuale comune che costituisce il punto di incontro di saperi e competenze diverse che interagiscono con l’obiettivo di educare al patrimonio e alla cittadinanza attiva intere fasce di studenti dalla scuola superiore all’università, grazie alla collaborazione dei Servizi Educativi della Soprintendenza. Lavoreranno direttamente con gli studenti gli educatori museali delle associazioni culturali Memosyne e Oltre Museo di Chieti per le visite guidate presso il complesso delle terme romane e per le attività di laboratorio presso i musei la Civitella e Villa Frigerj. Gli studenti realizzeranno testi, disegni, documenti multimediali e manufatti da esporre in una mostra conclusiva di questa esperienza insieme alle elaborazioni scientifiche, ai rilievi e alle ricostruzioni 3D prodotte dagli allievi del laboratorio tenuto dall’Università. Agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado viene offerta l’opportunità di interagire con gli esperti dell’Università e della Soprintendenza mediante due incontri pomeridiani di informazione/formazione finalizzati a fornire le preconoscenze utili allo sviluppo del tema progettuale. Analoga opportunità di conoscenza e informazione verrà offerta da incontri mirati con i soci dell’Archeoclub e Italia Nostra. Il progetto si concluderà a maggio 2013, in occasione del Maggio Teatino, con la mostra e con un “cantiere aperto” di restauro che consentirà a tutti i cittadini di riscoprire questo monumento particolarmente significativo del patrimonio archeologico chietino.