Ripa Teatina. Con questa motivazione, la giuria del Cardiff Film Festival, ha riconosciuto al film “Un ferragosto all’italiana” (An italian midsummer adventure, il titolo internazionale dell’opera, ndr), il primo premio come Miglior Film Straniero:
“Una storia dolce e deliziosa che ti lascia un sorriso amaro per molto tempo!
Paesaggi spettacolari e fantastici attori rendono questo film un piccolo capolavoro del genere. Una grande sceneggiatura, una splendida fotografia, una regia acuta, una bellissima colonna sonora che rappresentano al meglio l’Italia. Una storia emozionante che insegna tante cose su come vivere la vita.”
Oltre 1600 titoli, fra cortometraggi e lungometraggi provenienti da tutto il mondo, sono stati vagliati e selezionati dalla giuria del festival, che i primi di ottobre ha reso noto i primi 10 lungometraggi finalisti e i 50 corti in concorso.
Sono venuto in Galles, dopo che la giuria mi aveva comunicato che il film era stato scelto fra i finalisti, racconta il regista Canderan, – ma mai avrei pensato di raggiungere questo traguardo. Essere presenti al festival e riuscire a confrontarsi con film provenienti da tutto il mondo, per me era già un gran riconoscimento. Poi è arrivata la sorpresa.
Alla cerimonia di premiazione hanno comunicato le nomination per i migliori tre film stranieri, è c’era anche il mio. Subito dopo l’apertura della busta e la dichiarazione del vincitore, devo dire di aver avuto qualche secondo di imbarazzo. Ma salito sul palco sono stato accolto da un applauso caloroso ed evidentemente sincero.
Li ho capito che il piccolo film italiano, l’unico in concorso, era davvero piaciuto, e la motivazione della giuria mi rende orgoglioso e mi premia davvero per tutti i sacrifici fatti per realizzare questo film.
Sul palco non ho potuto non dedicare il Premio agli amici molisani di Acquaviva Collecroce e a quello abruzzesi di Ripa Teatina, per la loro immensa disponibilità a collaborare alle riprese del film, ed anche perché penso che ciò che abbia colpito maggiormente il pubblico siano stati proprio quei paesaggi e quelle particolarità insite nella cultura e nelle tradizioni di quelle genti.
Mi auguro che questo prestigioso riconoscimento sia utile alla distribuzione del film, e riesca a farlo girare per un bel po’ lungo lo stivale, e possa arrivare infine anche sul piccolo schermo.
Il film è stato anche finalista al Mediterranean Film Festival di Siracusa, e ha rappresentato l’Italia nella sezione “Panorami” al 33° Film Festival Internazionale del Mediterraneo ad Alessandria d’Egitto i primi di ottobre. E news dell’ultimo minuto è stato selezionato anche all’ International Asian Film Centre Festival in India!
L’emozionante e divertente film, patrocinato dall’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM), racconta la rocambolesca avventura di Bruno Copetti (Vito Zucchi), un anziano avvocato disabile e del suo accompagnatore Roberto (Alessio Gambon), un giovane neolaureato, che dal Friuli dovranno raggiungere il Molise per un matrimonio, in un infernale weekend di ferragosto dal bollino rosso.
Una geniale e colorata commedia d’autore, che dipinge l’Italia di oggi in un modo molto particolare e racconta davvero molto, parlando di disabilità in un modo delicato e leggero, incuriosendo per tutti gli altri contenuti fortemente legati al Made in Italy, dall’eno-gastronomia tipica agli affascinanti paesaggi attraversati in questo infinito viaggio.
Un originale film del regista e produttore friulano Christian Canderan, che proprio dalla sua terra natia, dopo oltre 1000 chilometri, è approdato in Molise, realizzando tutte le riprese con una piccola GoPro. Una scommessa fuori dagli schemi che aprirà sicuramente nuovi orizzonti a chi vuole sperimentare attraverso il cinema indipendente.
Il risultato è fotograficamente di forte impatto visivo e dimostra come la tecnologia audiovisiva si sia evoluta a favore di chi vuole fare cinema.
La storia è divertente e gli attori dipinti perfettamente sui propri ruoli e personaggi, permettono di creare forte curiosità nel vedere come si evolve l’intreccio della storia e il “viaggio ferragostano” dei due simpatici protagonisti che, riescono ad incuriosire e a raccontare veramente molto dell’Italia d’oggi, attraverso varie e mirate sfaccettature.
Le musiche della colonna sonora sono di Frizzi, Comini & Tonazzi, gruppo friulano nato nel lontano 1975. Il loro sound, la loro simpatia e allegria infondono al film quella marcia in più che la piccola 500 Cabrio necessitava lungo il suo percorso. Ma troveremo anche altri interessantissimi contributi musicali di conosciuti musicisti udinesi, dalla cocker internazionale Eliana Cargnelutti, al bluesman Giò (Giordano Gondolo), e l’immancabile chicca hip-hop dedicata al titolo del film di Doro Gjat (Luca Dorotea).