Il libro può essere una guida per interpretare quelle tracce della Storia che a causa del consumo dei suoli stanno diradandosi fino divenire sempre più flebili e illegibili e può essere anche un manuale che offre gli strumenti per saper vedere e per saper capire il paesaggio teramano in particolare.
Castellucci evidenzia come la conservazione del paesaggio sia divenuta il problema dell’Italia di oggi: “Se facciamo uguale a uno tutto quello che si è costruito in Italia dal V secolo a.C. fino alla metà del XX secolo, ovvero se poniamo uguale a uno l’edificato di 2500 anni, dai templi di Agrigento fino al Foro Mussolini dell’EUR, risulta che il costruito dal 1950 ad oggi è uguale a nove. In presenza di una popolazione rimasta praticamente la stessa o cresciuta forse solo del venti o del trenta per cento, la quantità di costruzioni realizzate nella penisola italiana, dalle Alpi fino a Pantelleria, in cinquant’anni, è stata nove volte superiore a quella dei 2500 anni precedenti. Oggi non c’è più città italiana che non sia preceduta e seguita da una conurbazione totale e che non abbia perduto uno degli aspetti meglio caratterizzanti, anzi più esaltanti della nostra storia culturale. Quello che è stato compromesso è il Paesaggio italiano, esito di una civiltà contadina millenaria che aveva trasfuso nell’aspetto della terra la sua bellezza e il suo equilibrio e che aveva trasformato le nostre contrade nel giardino d’Europa”.
Un problema che nel volume viene trattato approfonditamente da autori di riconosciuta fama quali Luciano Artese, Luisa Bonesio, Fausto Eugeni, Antonio Paolucci, Luigi Ponziani e Marcello Sgattoni, di cui Giampiero Castellucci ha sapientemente raccolto le indicazioni.
Con questo appuntamento l’Area Marina Protetta prosegue anche nei mesi autunnali gli incontri culturali del venerdì sera ampliando sempre più l’offerta di occasioni utili per visitare la Torre e le bellezze di questo lembo si costa teramana, davvero unica nei paesaggi adriatici costieri.