Per “Lectus. Vox Populi” è uno degli appuntamenti più significativi, certamente quello che ha richiesto la maggiore attenzione da un punto di vista artistico, emotivo e culturale: le letture in carcere.
Grazie alla collaborazione degli operatori della Polizia penitenziarie e dell’Area Educativa della Casa Circondariale e al team degli operatori sociali che gravitano sul pianeta Castrogno, tra cui la Direttrice dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna, Teresa Di Bernardo e la volontaria Emiliana Colaiuda, l’appuntamento di martedì 3 ottobre – dalle 9.30 alle 11.30 – è il frutto di un laboratorio svolto dal comitato Lectus insieme ai detenuti e alle detenute.
Alcuni di loro non sono nuovi a simili esperienze: quest’anno, a cura della casa editrice Evoè, è stato pubblicato “I numeri dispari sono di troppo” scritto da Salvatore D’Ascenzo (giuliese classe 1982, da anni dedito ad attività umanitaria in diverse parti del mondo) in collaborazione con otto detenuti della sezione maschile di Castrogno, autori di altrettanti racconti. Con Lectus è stato possibile lavorare anche con la sezione femminile, per la prima volta le detenute faranno ascoltare la loro voce, con scritti autografi e con letture selezionate insieme al direttore artistico Renato Pilogallo. Tre detenute porteranno fuori la loro voce partecipando ad alcuni degli appuntamenti di Lectus: saranno presenti a “Sottosopra”, negozio di abbigliamento su Corso San Giorgio, dove si leggerà anche di moda e di gossip. Da citare l’accorata “Lettera sulla felicità” scritta da un’ospite della sezione femminile. “Abbiamo ascoltato, noi siamo entrati con degli scritti e loro ci hanno accolto con le parole, alcune inaspettate – sottolinea Renato Pilogallo – portavamo con noi duecentocinquanta letture: le scelte fatte dai detenuti, nessuna banale, rispecchia da una parte il rimpianto per quello che non hanno vissuto in questi anni e dall’altra il desiderio di tornare a far parte della parte sana della comunità. Quattordici proposte e fra queste Calamandrei, Aldo Moro, Chaplin, tanta storia e saggistica: emerge forte la coscienza di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e questo ci ha fatto riflettere molto sull’aspetto rieducativo del carcere. C’è un grande desiderio di comunicare e molto di quello che comunicano è rivolto a sè stessi, alla propria coscienza. Per tanti il carcere è stato il primo vero approccio con la lettura, i libri, i giornali: ciò ha fatto maturare una diversa interpretazione della loro vita”.
Mentre alcuni detenuti potranno leggere fuori dal carcere, dentro la Casa Circondariale ci saranno anche alcuni lettori di Lectus: il prorettore di UniTe, Dino Mastrocola; la presidente della Fondazione Tercas, Enrica Salvatore; il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino; la scrittrice e giornalista Alessandra Angelucci; l’insegnante Daniela Sangiovanni; la giornalista Sara De Santis; i bibliotecari Dimitri Bosi e Nadia Di Luzio.