Negli ultimi anni, in particolare dal giorno del terremoto, la percezione del cinema come arte si sta gradualmente affievolendo: a Tagliacozzo, in Abruzzo, in Italia. Ma il desiderio, la fame di film di qualità, fortunatamente, non ha mai smesso di farsi sentire. Tagliacozzoinfilm vuole provare a rispondere a questo urgente bisogno, accompagnando gli spettatori in un viaggio avvincente, sorprendente, unico verso gli altri e verso se stessi proiettato su due temi a noi tutti vicini, oggi più che mai: la solitudine e la partecipazione. Su questi due vasti orizzonti di discussione – generatori di dubbi, bellezza, ironia, stupore – si appuntano le proiezioni in pellicola della rassegna serale (piazzetta Tre Molini, ore 21:15), dal titolo Tagliacozzoinfilmmagnificisette. Tra i più interessanti titoli delle ultime stagioni, si va dal film “gancio” della rassegna, Melancholia (1 agosto), racconto intimo e universale di un’apocalisse “morbida” immaginata dal geniale regista danese Lars von Trier, all’acclamato Cesare deve morire (4 agosto) dei Fratelli Taviani sulla forza dell’arte e della partecipazione nel contesto carcerario. Dal lavoro di rigorosa e partecipe ricerca nella memoria della nostra storia più recente del coinvolgente Diaz (16 agosto) di Daniele Vicari, al racconto di solitudine e incomunicabilità quotidiana in un paese bellissimo e difficile come l’Iran contemporaneo nel film Premio Oscar Una separazione (2 agosto) di Asghar Farhadi; dall’omaggio alla danzatrice contemporanea per antonomasia, Pina Bausch, da parte di Wim Wenders, all’incontro esplosivo, emozionante di due comuni, straordinarie solitudini nel campione di incassi del 2012, il francese Quasi Amici (15 agosto). Tagliacozzoinfilmcollateral è invece il titolo della sezione pomeridiana (ore 18) di proiezioni video e incontri che approfondiranno, da altri punti di vista, i temi della rassegna, nella suggestiva cornice del Palazzo Ducale, proprio in questa occasione riaperto al pubblico dopo i lavori di restauro. Dal tuffo nell’animazione del capolavoro “in corto” di Simone Massi, David di Donatello 2012 per il Miglior cortometraggio, Dell’ammazzare il maiale (4 agosto) al viaggio nel “dopo terremoto” dell’Aquila della rassegna di cortometraggi CORTIeGENTILI (18 agosto). Nel segno del cinema-documentario vedremo, tra gli altri, piccole perle come 1001 Irans (2 agosto) della regista di Teheran Firouzeh Khosrovani che ci racconterà il suo paese nello sguardo degli altri; Bakroman (11 agosto), storia del desiderio di riscatto di bambini di strada in Africa attraverso la partecipazione a un “sindacato” speciale dei giovani registi Gianluca e Massimiliano De Serio, rivelazione del 2012 con il loro pluripremiato esordio nel lungometraggio, Sette opere di misericordia. Ancora uno sguardo tutto al femminile – prospettiva privilegiata dell’intera manifestazione – sul mondo del lavoro per la storia di solitudine e alienazione, ma anche di grande dedizione e senso di responsabilità raccontata nel film di Francesca Balbo Cadenas (10 agosto). Affondo potente sul tema della partecipazione, Tagliacozzoinfilm ospiterà lo straordinario Tahir Liberation Square, David di Donatello 2012 e Nastro d’Argento per il Miglior Documentario, del regista Stefano Savona (14 agosto), testimonianza attenta e appassionata sulla mobilitazione di Piazza Tahir al Cairo del 2011, simbolo della nuova Primavera araba in Egitto. E ancora: incontri tra “cinema e scienza” come Aspettando Melancholia in collaborazione con l’associazione di divulgazione scientifica Estrellas y Planetas (31 luglio); tra “cinema e scrittura” con l’appuntamento in piazza dell’Obelisco sul tema della “Democrazia al cinema”, oggetto di riflessione del libro di Giovanni Rizzoni (5 agosto, piazza dell’Obelisco); tra “cinema e attualità” con l’incontro Dentro e fuori #OccupyWallStreet: forme di partecipazione contemporanea tra nuovi media e cinema (13 luglio) al quale seguirà la proiezione dello storico film di Gillo Pontecorvo, Leone d’Oro a Venezia nel ‘66, La battaglia di Algeri. E aspettando che lo spettacolo abbia inizio, performance artistiche tese a puntare l’obiettivo sul talento creativo di giovani artisti locali, incursioni musicali nel cinema e degustazioni di vino sotto le stelle. Ad accompagnare l’intera rassegna non poteva mancare uno sguardo attento e grato al cinema italiano entrato nella leggenda, grazie alla mostra L’attimo neorealista: fotogrammi 1941-1952 (Palazzo Ducale 31 luglio – 20 agosto), in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia. Quel Neorealismo cinematografico che con tocco magistrale ha saputo interpretare, grazie a una poetica inconfondibile attraversata da una molteplicità di stili originali, volti e scene passate alla storia, condizioni di solitudine e slancio di partecipazione in un periodo cruciale per la storia del nostro paese quale è stato il dopoguerra. A chiudere la rassegna e la mostra il 20 agosto sarà il capolavoro di Giuseppe De Santis del 1949 Riso Amaro, con Silvana Mangano e Vittorio Gassman.