Chieti. Nell’ultima fine settimana di giugno la comunità del Ss. Crocifisso di Chieti Scalo ha festeggiato il cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale del proprio parroco, don Gino Marino.
In due distinti momenti è stata offerta a fedeli e amici l’opportunità di condividere con l’amato parroco la gioia e la soddisfazione per un anniversario tanto importante.
La sera di sabato 24 giugno 2017, presso il campo sportivo annesso alla struttura del convento parrocchiale, si è svolto un concerto dell’Orchestra di fiati di Pretoro, diretta dal maestro Manuele Filoso.
E’ stato lo stesso maestro Filoso, insieme ai suoi musicisti, a voler offrire il concerto a don Gino, e alla comunità scalina, come segno di profondo affetto e riconoscenza per il servizio pastorale svolto a Pretoro per 32 anni, sino al 2002, anno di arrivo di don Gino a Chieti Scalo. La numerosa presenza di cittadini di Pretoro al concerto è stata proprio l’espressione di un legame di amicizia mai interrotto e costantemente coltivato.
Erano presenti anche rappresentanti della comunità di Fara San Martino, paese di origine della famiglia di don Gino. La serata è trascorsa piacevolmente per il pubblico presente, grazie all’ascolto di brani magistralmente eseguiti, selezionati da un repertorio colto e raffinato, che ha spaziato dal melodramma, alle composizioni di Ennio Morricone sino ai classici della musica leggera italiana e internazionale.
In un momento di saluto e ringraziamento ai presenti, don Gino ha evidenziato che essere sacerdote, oltre a essere un grande dono del Signore, è anche un’ importante opportunità di arricchimento personale, che si alimenta con l’incontro continuo con “l’umanità”, in tutte le sue espressioni e situazioni. L’essere sacerdote, ha concluso don Gino, è una nobile forma di amplificazione dell’esperienza umana.
La sera di domenica 25 giugno 2017 le celebrazioni sono proseguite con la messa solenne presieduta dall’arcivescovo Bruno Forte, con la presenza di numerosi sacerdoti provenienti da tutta la diocesi di Chieti-Vasto, del presbitero ortodosso padre Anatoly, di tantissimi fedeli e dei sindaci di Chieti e Pretoro.
L’incontro con l’Arcivescovo è stato un momento di preghiera e ringraziamento al Signore e anche una significativa opportunità di riflessione e meditazione per la comunità parrocchiale radunata attorno al proprio Pastore. Nel corso della celebrazione eucaristica padre Bruno ha in più circostanze ringraziato il Signore per il ministero sino a ora svolto da don Gino, cinquanta anni vissuti con amore e impegno, da autentico “uomo ecclesiale”, che ha dato la propria vita per la Chiesa.
Nel corso dell’omelia, Sua Eccellenza ha individuato nella Parola proclamata, e offerto alla meditazione di ciascuno, tre grandi coordinate che danno senso e conferiscono bellezza alla vita di un sacerdote: fede, comunione e testimonianza.
Nella prima lettura, tratta dal libro di Geremia (Ger 20, 10-13) risalta la coordinata della fede. “A te ho affidato la mia causa” è, secondo l’Arcivescovo, l’espressione chiave per comprendere che si diventa sacerdoti perché il Signore entra in maniera profonda nella vita del futuro sacerdote e che essere sacerdoti è un mistero di fede, non una mera funzione sociale. Padre Bruno ha dunque riconosciuto a don Gino la capacità di affrontare e accettare, proprio grazie a una fede salda, le numerose sfide incontrate nello svolgimento del suo ministero. Tra queste, secondo l’Arcivescovo, è emblematica l’apertura della mensa Caritas “Santa Teresa di Calcutta”.
Nella lettera di San Paolo ai Romani (Rm 5, 12-15) Sua Eccellenza ha individuato la coordinata della comunione, intesa come solidarietà profonda che non nasce dal semplice consenso umano, ma è un dono di Dio. A don Gino padre Bruno ha riconosciuto le doti del servizio e della disponibilità a collaborare sempre con devozione e intelligenza, da vero uomo di comunione.
Dal Vangelo (Mt 10, 26-33) l’Arcivescovo ha tratto il riferimento alla coordinata della testimonianza, che riconduce al fondamentale compito assegnato a ogni sacerdote: riconoscere il Signore davanti agli uomini, dargli testimonianza sempre, nel tempo della consolazione, delle lacrime e della gioia.
Per padre Bruno, le tre parole presentate rappresentano proprio la sintesi del progetto di vita che don Gino ha sin qui realizzato e che porterà avanti con entusiasmo e fede anche per il futuro.
A margine della celebrazione, don Gino ha ricevuto i messaggi augurali della comunità parrocchiale scalina e del sindaco di Chieti ed è stato letto anche un messaggio del cardinale Menichelli, di cui don Gino è stato stretto collaboratore.
Intervenendo poi per un personale ringraziamento, don Gino ha voluto mettere in evidenza i grandi punti di riferimento della sua esperienza sacerdotale. Oltre alla famiglia, per don Gino sono sempre stati fondamentali elementi di supporto l’amicizia e la condivisione con i confratelli e il contatto con le tantissime persone che ha incontrato e incontra costantemente.
Dopo la conclusione della solenne celebrazione, nel corso di un momento conviviale, la comunità parrocchiale di Chieti Scalo e gli amici si sono stretti a don Gino per una ulteriore manifestazione di affetto, stima e gratitudine davvero profondi.