“Siamo riconoscenti e grati a Ferruccio Gimminiani per la sua grande generosità” ha detto il sindaco Enio Pavone, che ha consegnato ai figli una targa in memoria. “Il suo ricordo vive nei suoi libri e nel tesoro di cultura trasmesso ai posteri, perché ne traggano perenne nutrimento”.
Grande commozione per i figli presenti alla cerimonia, Tiziana che lavora in Comune come agente di Polizia Municipale e Norman, Patrizia, Lorena, Sabina, la sorella Vera e alcuni dei dieci nipoti.
“Quello che ci ha colpito è la varietà dei testi donati” ha sottolineato Maria Antonietta Marinaro responsabile della Biblioteca civica “che vanno dalla letteratura all’arte, alla matematica, alla storia e alla cultura locale. Tra i volumi alcuni testi rari particolarmente preziosi per i ricercatori”.
Da autodidatta Ferruccio Gimminiani si è prima diplomato e poi ha conseguito due lauree.
“Aveva terminato gli esami della terza laurea” ha raccontato la figlia Tiziana “ma la malattia non gli ha consentito di discutere la tesi”.
Un uomo curioso e pieno d’interessi che ha saputo trasmettere l’amore per la conoscenza a tutta la sua famiglia.
“Mio padre è di Teramo” ha spiegato ancora Tiziana “ma abbiamo deciso di donare i suoi libri alla Biblioteca civica di Roseto perché lui amava tantissimo questa città e ci sembrava giusto onorare il suo sentimento”.