In memoria di “Roberto Ciarma”, primo accolto nella comunità pescarese e di “Maria De Paola” presidente dell’associazione antidroga siciliana, la Laad anche quest’anno ha scelto esempi di riferimento da “lodare”. “Persone ed enti” spiega il presidente Giovanni Cordova “che riescono a far funzionare l’Italia, nonostante i momenti di crisi”.
La serata “adriatica”, animata dallo spettacolo dialettale “Sareme famuse” della compagnia “Il germoglio”, vedrà il riconoscimento “per l’impegno che sviluppano costruendo reti straordinarie e favorendo quotidianamente la convivenza civile”, di Mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, Mons. Nunzio Galatino, vescovo di Cassano allo Jonio, Domenico Valente, presidente di Italia Nostra Pescara, Pietro Barberini (alla memoria), industriale e mecenate.
L’occasione celebrativa permetterà alla Laad di presentare la sua attività e gli interventi possibili per contrastare il problema delle dipendenze. “La Laad” continua il presidente dell’associazione “è una struttura di contrasto al disagio, alle dipendenze patologiche e alle droghe. La particolarità della comunità terapeutica è essere nel centro della città, sviluppando delle relazioni con la città stessa. Gestiamo, per esempio, dal 2004, Villa Sabucchi e siamo presenti in alcune scuole superiori di Pescara”.
La struttura, presente sul territorio dal 1991, accoglie 20 ospiti ed ovviamente, non si pone in contrapposizione con le altre realtà di rinserimento presenti sul territorio, anzi condivide gli stessi obiettivi, seppure con una identità e una metodologia propria. “Non credo esista una comunità valida per tutti, esistono vari modi, vari approcci e la diversità è senza dubbio una ricchezza. Non siamo concorrenti delle altre strutture, anzi, proprio insieme alle altre siamo e vogliamo essere solo concorrenti degli spacciatori”.