Pescara. Di Mario Monicelli il grande regista italiano, autore di film che resteranno nella storia del cinema si parlerà giovedì 19 gennaio alle ore 9,00 in un incontro presso l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Tito Acerbo” promosso dal Mediamuseum con gli studenti delle ultime classi.
Nel corso dell’incontro interverrà Gian Piero Consoli docente di Storia del Cinema all’Università degli Studi d’Annunzio di Chieti, autore del recente “Mario Monicelli: la storia siete voi. Commedia, guerra, lotta di classe” in cui affronta il complesso rapporto tra cinema e storiografia, rileggendo le commedie monicelliane più popolari: rocambolesche storie di coralità disgraziate, perdenti, plebee, votate comunque al fallimento. Nell’intervista inedita che apre il testo, Monicelli tratteggia la propria concezione della Storia, il conflitto col presente, il suo rapporto con la morte. Le sue commedie nell’Italia dei primi anni Sessanta svolsero una vera e propria funzione sociale: di fornire alle masse popolari urbanizzate una consapevolezza storica e moderna. In particolare La grande guerra, I compagni e L’armata Brancaleone raccontano una tragicomica “contro-storia” nazionale, nella quale la petite histoire dei protagonisti si intreccia, tra farsa e dramma, con la grande Storia: “Io tratto di argomenti nazionali: la grande guerra, i primi scioperi, il Medioevo sono temi che riguardano la nostra storia. Al tempo stesso le mie storie sono popolari perchè i temi nazionali sono visti secondo l’ottica delle classi meno abbienti, riflettono i problemi della povera gente, le loro lotte per la sopravvivenza, la miseria, il ridicolo che si portano dietro”. L’incontro, in particolare, verterà sul film “L’Armata Brancaleone”.
Durante l’incontro, inoltre, saranno illustrate le attività del Mediamuseum- Le Arti dello Spettacolo, rivolte principalmente ai giovani ed agli studenti, a partire dai laboratori di cinema e le lezioni di pedagogia e formazione teatrale.
A quest’incontro ne seguiranno altri con gli studenti di numerose scuole di Pescara.
Daniele Galli