Chieti. “Carbone chiede il coprifuoco”. Così il consigliere comunale Marco Di Paolo commenta le recenti dichiarazioni del capogruppo di Fli al Comune di Chieti, Alessandro Carbone, relative agli schiamazzi notturni mal sopportati a Chieti Scalo.
Il politico ha chiesto, infatti, al primo cittadino di emettere un’apposita ordinanza per chiudere i locali commerciali della zona entro la mezzanotte. Dunque, una sorta di coprifuoco per garantire la tranquillità di via Pescara, “via dove” fa notare Di Paolo “per caso lo stesso consigliere risiede. Questa fantasiosa proposta, che avrebbe quale unico risultato quello di favorire il turismo di altre città, è più o meno l’unica partorita dagli esponenti di Fli, è sorprendentemente in contro tendenza con quanto da sempre tutti, politici, cittadini ed associazioni di categoria lamentano da anni. Ovvero la disperata necessità di rivitalizzare Chieti, in primis trattenendo i giovani universitari, e non solo, in città anziché lasciarli scappare verso la costa portando le loro risorse invece che a Chieti in altre zone dove, evidentemente, i consiglieri comunali del posto anziché impegnarsi per cacciarli si adoperano strenuamente in ogni modo per attirarli e trattenerli”.
Non solo. Stando a quanto assicurato da Di Paolo, sembra che in via Pescara non sia sentito questo problema. “Tutt’altro” prosegue, infatti, il consigliere. “In molti mi chiedono l’esatto contrario, ovvero di attivarmi per rendere più dinamica questa importante parte della città. Alessandro Carbone, se volesse realmente proporre modifiche o suggerire miglioramenti rispetto ai problemi della città, potrebbe utilizzare gli strumenti a sua disposizione come consigliere comunale, peraltro di maggioranza ed evitando queste plateali uscite sui giornali che per il cittadino comune non spostano nulla e che non risolvono un bel niente in termini pratici”.