Roseto. Un applauso forte e lungo ha accolto l’arrivo di Margherita Hack alla Villa Comunale di Roseto dove, in occasione del premio Città delle Rose, l’astrofisica di fama mondiale ha ricevuto un riconoscimento speciale per la sua attività scientifica e il suo contributo di idee allo sviluppo della scienza. Tantissimi i giovani che hanno voluto salutarla: tutti sono rimasti ad ascoltarla fino alla fine della serata, quando ha parlato di fede e scienza, dell’universo e dell’infinito e dell’importanza della ricerca nel campo delle energie alternative. Con Margherita Hack la scienza è entrata a pieno titolo nel Premio Città delle Rose accanto alla filosofia, alla storia, alla politica, alle scienze umane, che vuol dire la piena disponibilità dei fatti alla ragione, la partecipazione del laboratorio al dibattito quotidiano, da cui scaturisce l’atto del pensare, la responsabilità del proporre che affianca anzi precede l’atto deliberativo dell’assemblea nonché quello dell’autorità monocratica, se responsabile.
Le parole rappresentano la nostra memoria e al solo dirsele tra cuore e mente rievocano ricordi a cascata o scatenano altre sensazioni e sentimenti profondi. E sono proprio le parole scelte da Federico Roncoroni ad aver affascinato la giuria composta da studenti del Liceo Saffo e dall’Istituto Moretti, con gli utenti della Biblioteca Civica che hanno assegnato al suo libro “Sillabario della memoria. Viaggiosentimentale tra le parole amate”, edito da Salani il premio della sezione tematiche giovanili “Mico Cavicchia”.
Si è conclusa così l’edizione 2011 del Città delle Rose premio per la saggistica edita promosso dall’amministrazione comunale di Roseto degli Abruzzi per il nono anno consecutivo. ?Per la sezione autori stranieri è risultato vincitore Edgar Morin con il libro Oltre l’abisso (Armando). ?Per la sezione autori italiani Eugenio Borgna con La solitudine dell’anima (Feltrinelli). Morin, filosofo francese, ha dedicato gran parte della sua opera ai problemi di una riforma del “pensiero”, sulla necessità di una nuova conoscenza che superi la separazione dei saperi presente nella nostra epoca e che sia capace di educare gli educatori ad un pensiero della complessità. Non è potuto essere presente alla cerimonia, ma sarà a Roseto nei prossimi mesi per ritirare il premio.
Eugenio Borgna, novarese, è primario emerito di psichiatria dell’Ospedale Maggiore di Novara e libero docente in Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Milano. Il suo volume “Oltre l’abisso” edito da Feltrinelli, parla della solitudine che è per lui di importanza fondamentale sia dal punto di vista psicologico, sia dal punto di vista umano, sia dal punto di vista cristiano, perché cita: “Noi non siamo isole lontane dal mondo, la vita ci dimostra che ci possiamo aiutare e organizzare soltanto quando siamo insieme agli altri”.
Per la sezione tematiche giovanili sono risultati vincitori Nicola Fano con Garibaldi. L’illusione italiana (Baldini, Castaldi Dalai) e Silvia Ronchey con Ipazia. La vera storia (Rizzoli)
La giuria ha inoltre segnalato con una menzione speciale il volume di Domenco Vecchioni per il libro Evita Peron. Il cuore dell’argentina (Anordest).