La divulgazione presso i cittadini del sapere e dei risultati della ricerca è un momento importante dell’attività universitaria. Per dare una nuova opportunità affinché la cittadinanza possa incontrare e dialogare con studiosi e ricercatori, l’Ateneo aquilano propone I mercoledì della cultura: ogni secondo mercoledì del mese alle 18.15, presso il locale “Nero Caffè” (Corso Vittorio Emanuele 45).
A partire dalla formula del caffè culturale, si illustreranno in forma divulgativa questioni, opere e idee legate alla ricerca universitaria; inoltre si racconteranno recenti eventi, scoperte, premi internazionali nei vari settori della cultura umanistica, scientifica e tecnologica.
L’auspicio è di mettere al centro la cultura e la sua produzione in un linguaggio semplice ma non semplicistico, in un’atmosfera conviviale.
La seconda stagione dei mercoledì della cultura, nell’autunno 2016, vedrà gli interventi di:
Massimo Fusillo, comparatista all’Università dell’Aquila, su Umberto Eco, romanziere di successo ma soprattutto intellettuale poliedrico: studioso di estetica medievale e semiologo fra i primi ad occuparsi di comunicazione di massa, traduttologo e narratologo affascinato dal ruolo che il lettore gioca nella costruzione dei racconti, teorico dell’opera aperta ma autore di un libro sui limiti dell’interpretazione. James Bond, Superman e Mike Buongiorno saranno della partita (12 ottobre 2016).
Raffaele Saladino, chimico organico all’Università della Tuscia, sulle origini della vita. Quando e dove è iniziata? Sulla terra apparve 3,8 miliardi di anni fa, ma esisteva già altrove? Che ruolo hanno avuto le meteoriti? Come erano le prime forme di vita? L’autore del libro Dal Big bang alla cellula madre proverà a rispondere a queste domande (9 novembre 2016)
Carlo Maria Scoppola, matematico all’Università dell’Aquila, sulla magia dei numeri: semplici e familiari, eppure enigmatici e misteriosi. “Ogni numero pari è la somma di due numeri primi”: sembra banale, ma dal 1742 non è ancora stato dimostrato. La famosissima congettura dell’avvocato Fermat (1637), altrettanto semplice nella sua formulazione, ha dovuto attendere il 1994 per essere provata (e ha fruttato a Andrew Wiles i 650mila euro del Premio Abel). Perché è stato così importante svelarne il segreto? La sua è una storia affascinante, dalla Grecia antica fino alla solitudine di una soffitta a pochi chilometri da New York. Interverrà Virginia Venturiello, che durante gli studi di dottorato a Princeton ha conosciuto Wiles (14 dicembre 2016)
Interverrà la Rettrice per dare il benvenuto ai presenti.