Pescara. La notizia aleggiava in città, fomentata da alcune polemiche sull’opinabilità della scelta, già da qualche settimana. Parliamo di Lou Reed, celebre rocker Usa, che dovrebbe far tappa estiva a Pescara nel corso della seconda edizione del Festival Dannunziano; ora c’è anche il sito italiano ufficiale del musicista ad inserire la tappa pescarese nel tour 2001, alimentando le speranze dei fan abruzzesi.
Lou Reed è stato uno dei protagonisti del rock mondiale anni ’70, dapprima come fondatore dei Velvet Underground e poi con una fulgida carriera solista all’interno dell’esclusivo circolo culturale dell’epoca, diventando un’icona accanto a personaggi come David Bowie e Andy Warhol. E come tutti i grandi, Reed passa l’inverno della sua carriera in tour revival e album di terza e quarta (ri)generazione. Anche nel 2011 non si fa mancare il suo tour e non si nega ai fan europei, tantomeno agli italiani con ben 11 date nello stivale. Tra queste il sito internet italiano ufficiale (http://www.loureed.it/2011/news/tour-2011-tutte-le-date/) inserisce anche il capoluogo adriatico con la data del 20 luglio all’anfiteatro d’Annunzio; notizia che fa il paio con le polemiche successive alla vociferata presenza, resa nota qualche settimana fa da ‘Radio Comune’ dell’artista all’interno della seconda edizione del festival d’Annunziano. Vero è che anche il sito internet bolla il concerto come “non confermato”, ma, curiosamente, la data immediatamente prossima a quella pescarese sarebbe due giorni dopo al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, patria Dannunziana di Giordano Bruno Guerri, direttore della cittadella museale nonché illustrissimo consulente d’immagine del sindaco Albore Mascia e pilastro portante dello stesso Festival.
Se le polemiche della prima ora, marcate soprattutto Pd, recitavano: “Lou Reed a Pescara: bellissimo, ma cos c’entra con il Festival?”, ora i più maliziosi potrebbero avanzare un sospetto collegamento tra le tappe del tour di Reed. Sospetto di assoluta e prematura intenzione, che potrebbe disciogliersi come una nuvoletta di fumo fino al momento della conferma/disdetta del concerto. Più concrete restano, invece, le speranze dei (più o meno nostalgici) fan locali che eviterebbero chilometri di trasferta per raggiungere i concerti di Roma, Milano o Pistoia.
Daniele Galli