Pescara. A sette anni dall’ultima edizione tornano i Mecenate d’Abruzzo. Una lunga pausa per il premio assegnato dall’associazione culturale Ennio Flaiano ai rappresentanti di enti promotori di iniziative culturali significative in favore della cultura e dell’arte in Abruzzo.
Un riconoscimento che quest’anno è andato Mario Di Nisio, presidente della fondazione Carichieti, per il restauro di palazzo De Majo a Chieti; a Nicola Mattoscio, presidente della fondazione PescarAbruzzo, per il restauro dell’abbazia di San Clemente a Casauria; a Lino Nisii, presidente della banca Tercas, per la realizzazione dell’opera ‘Documenti dell’Abruzzo teramano’; ad Andrea Tatafiore, capo delegazione del Fondo ambiente italiano (Fai) dell’Aquila, e al pilota Jarno Trulli, testimonial dell’associazione Abruzzo nel cuore, per il restauro della fontana delle 99 cannelle all’Aquila.
“In un periodo così difficile per la cultura in Italia” afferma la vice presidente dell’associazione culturale Ennio Flaiano, Lucilla Sergiacomo, “vogliamo dare un messaggio in controtendenza. E richiamare nuovamente l’attenzione su quegli abruzzesi esemplari che hanno considerato arte e cultura ingredienti necessari per lo sviluppo di un territorio”.
Presenta la cerimonia di premiazione – al Mediamuseum – il giornalista Rai Franco Farias alla presenza di un folto pubblico e autorità, tra cui il presidente della provincia di Pescara Guerino Testa, l’assessore alla cultura della provincia di Chieti Remo Di Martino, il rettore dell’università D’Annunzio Franco Cuccurullo, il prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono, la consigliera regionale Nicoletta Verì, l’assessore alla cultura del comune di Pescara Elena Seller e molti altri. Assenti il patron della manifestazione e presidente dell’associazione culturale Ennio Flaiano, Edoardo Tiboni, per un malanno di stagione, e Trulli, impegnato nella sua attività di pilota.
“La cultura ha bisogno di benefattori” afferma il rettore Cuccurullo, ricordando come “delle molte iniziative interessanti che si svolgono in Abruzzo, solo poche raggiungono una dimensione critica”. “Nonostante la poca disponibilità di risorse” rassicura poi Testa “confermo gli impegni assunti dalla provincia e auspico iniziative nuove, ad esempio per la valorizzazione dei talenti abruzzesi”. Spetta quindi a Di Martino a ricordare che al poco denaro nelle casse della cultura si possono contrapporre “buone idee – come quella che ha portato alla realizzazione del Museo della battaglia di Ortona – e la collaborazione di personalità impegnate nella cultura”.
Tema centrale quello della scarsità delle risorse a disposizione per la cultura. “Insieme al sociale, è il primo settore ad essere intaccato dai tagli” conferma Testa. “Ma in Europa” ricorda Sergiacomo “la cultura non è considerata un lusso come in Italia, come dimostra l’aumento del bilancio del 6 per cento da parte di paesi come il Regno Unito”. Ancora più esplicite le cifre fornite da Cuccurullo. “Oggi in Italia non si investe più in cultura. Solo 15 miliardi di euro l’anno. Negli Usa sono 280, in Giappone 120, in Germania 50 e in Francia 42”.
E poi i premi. Grazie al restauro del Fai e alla promozione di Trulli, sono già terminati – in anticipo sulle previsioni – i lavori per restituire la fontana delle 99 cannelle agli aquilani, per un costo di 800mila euro. “Tra i vari monumenti danneggiati dal terremoto abbiamo voluto cominciare dalla fontana” spiega Tatafiore “per restituire un simbolo agli aquilani, rimasti senza punti di riferimento”. E adesso, specie con le prime giornate di sole, gli aquilani già tornano a ritrovarsi alla fontana.
“Palazzo De Majo” spiega poi Di Nisio “è una delle più importanti testimonianze del barocco di tutta la regione e diventerà una cittadella dell’arte, anche per rivitalizzare il centro della città”. Un museo d’arte, la sede della Fondazione Carichieti, una biblioteca d’arte e una per ragazzi, due sale conferenze e un giardino interno che ospiterà concerti nella stagione estiva andranno a ridare vita al palazzo di corso Marrucino.
Quanto all’abbazia cistercense di San Clemente a Casauria, già Gabriele D’Annunzio negli anni ’20 si adoperò per il suo restauro. Con l’intervento a seguito del crollo del tetto per il sisma del 2009 invece “la Fondazione Pescarabruzzo vuole testimoniare un modello che può costituire un esempio” afferma Mattoscio “quello che ha visto la partnership con il fondo internazionale World Monument Found, di cui è stata creata una sezione italiana. Perché per noi mecenatismo è far crescere modelli di economia nuovi fondati sul ruolo della cultura e della conoscenza”. E l’8 aprile l’abbazia sarà restituita al pubblico con una cerimonia di inaugurazione.
‘Documenti dell’Abruzzo teramano’ è un’opera monumentale in sette tomi che racchiude i tesori culturali, artistici e naturali del territorio della provincia storica di Teramo, quella che comprendeva anche buona parte dell’attuale provincia di Pescara. “È il risultato di un lavoro di molti anni, con la preziosa collaborazione della professoressa Luisa Franchi Dall’Orto” afferma Nisii “e speriamo che diventi una memoria per il futuro degli abruzzesi”.
Pierluigi Farnese