L’Aquila. Si aprirà mercoledì 29 giugno alle 11.00 con una masterclass di Curtis Roads la seconda edizione della Rassegna di arti sonore e intermediali – elettroAQustica organizzata dal Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio “A. Casella” dell’Aquila, in programma dal 29 giugno al 1 luglio presso l’Auditorium di Shigeru Ban in via Francesco Savini, alle spalle del Conservatorio.
Tre giorni dedicati all’approfondimento di argomenti inerenti il mondo della musica elettroacustica in cui saranno impegnati gli allievi del conservatorio dell’Aquila guidati dai propri docenti, i maestri Maria Cristina De Amicis, Agostino Di Scipio, Alessio Gabriele, Marco Giordano e Simone Pappalardo.
La rassegna elettroAQustica, alla sua seconda edizione, dopo l’ottimo riscontro ottenuto lo scorso anno, è una parte integrante del percorso formativo degli studenti, in quanto momento di confronto con il pubblico, conclusione delle attività di progetto, di allestimento, divulgazione e verifica di opere che investono la ricerca sul linguaggio, sull’espressione e sui nuovi mezzi della musica contemporanea.
La rassegna è anche l’occasione per far conoscere il grande lavoro svolto presso il Conservatorio “A. Casella” dal Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie che, oltre a fornire elementi conoscitivi e una solida formazione artistica e scientifica, è impegnato in attività di ricerca musicale, di produzione, di diffusione e didattica con tecnologie avanzate, consolidando negli anni un vasto gruppo di studenti che opera per la creazione e la realizzazione di eventi musicali innovativi.
La tre giorni si aprirà con la masterclass “Composing Electronic Music: A New Aesthetic – Comporre Musica Elettronica: Una Nuova Estetica” tenuta da Curtis Roads – compositore, professore di “Media Arts and Technology Program” presso l’Università della California a Santa Barbara (UCSB), da tempo impegnato ricerca nel vasto campo interdisciplinare che attraversa musica e tecnologia del suono, fra i massimi esperti mondiali in composizione di musica elettronica, sintesi microsonora, sintesi grafica, analisi del suono e trasformazione, spazializzazione del suono e storia della musica elettronica. Roads è molto conosciuto e riconosciuto per le sue composizioni caratterizzate dalla sintesi granulare ed impulsiva, conseguita attraverso metodi che lui stesso ha sviluppato per la generazione di suoni partendo da “particelle” sonore. Molti di questi metodi sono presenti nelle sue numerose e fondamentali pubblicazioni tradotte anche in cinese e giapponese.
La masterclass è parte del progetto Point Line Cloud, sostenuto dal’ambasciata Americana in Italia e realizzato da Centro Ricerche Musicali – CRM, Roma in occasione di ArteScienza 2016 in collaborazione con una cordata di Conservatori italiani (Roma, L’Aquila, Sassari, Perugia e Salerno).
Il 30 Giugno e il 1 Luglio due giorni di performance e concerti dalle ore 19 in cui gli allievi sia del conservatorio dell’Aquila che di altre città (Napoli e Sassari) saranno protagonisti ora come interpreti di brani di compositori del ‘900 o di affermati contemporanei ora come compositori di un dialogo costante fra tradizione elettroacustica, innovazione e sperimentazione.
Il 30 alle 19.00 opere con video del maestro Curtis Roads e dell’allievo Cristian Paolucci; opere acusmatiche di Jerry Tabor e opere con elettronica dal vivo di Agostino Di Scipio, Alvin Lucier, e dell’allievo Antonio Sotgiu.
Il giorno conclusivo, il 1 luglio sempre alle 19.00 opere acusmatiche di Horacio Vaggione e degli allievi Gabriele Boccio, Dario Casillo, Alessio Fioretti e Vlad Voicu. Opere con elettronica dal vivo di Chiara Mallozzi, Antonio Martella, Diego Sebastiani.
Tutti i giorni della rassegna sarà presente nel foyer dell’Auditorium dalle ore 18 alle 21.30 “Strumento di Strumenti”, una installazione sonora collettiva del Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio “A. Casella” che analizza il concetto di strumento musicale. Una tastiera verrà lasciata a disposizione degli spettatori attiva diverse postazioni in cui, attraverso sistemi meccanici automatici, viene reinterpretato il concetto di gesto, di materiale, di ricerca timbrica proprio di ogni strumento musicale.
Ne scaturisce uno “strumento di strumenti” che come in un gioco di scatole cinesi ingloba anche lo spazio in cui l’installazione è inserita. Attraverso un sistema di microfoni progettati e costruiti appositamente vengono infatti enfatizzate le caratteristiche acustiche dell’ambiente e delle forme di cui l’installazione si compone, trasformando il contesto in una sorta di grande cassa di risonanza. “Strumento di Strumenti” è il frutto della ricerca sulla nuova liuteria praticata nel Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie.