Morro d’Oro. Unotrezerouno è l’evento culturale che prevede l’apertura completa dell’abbazia di Propezzano, finora inaccessibile ai piani superiori, con un programma che comprende interventi di arte contemporanea, fotografia e musica dal vivo.
Organizzato dall’associazione di Morro d’Oro Dietro le Fo’, Unotrezerouno aprirà, l’8 e 9 luglio, il monastero con manifestazioni che abbracciano diverse sfere artistiche e il coinvolgimento di giovani professionisti della regione.
L’abbazia di Propezzano, fra i più begli esempi di architettura romanica abruzzese, accoglieva un tempo l’ordine dei benedettini che ricercavano e ricreavano nella quiete di questo luogo i riflessi della loro purezza mentale. L’architettura del complesso monastico è ispirata alla semplicità e all’imperfezione della modularità naturale: le sue forme minimali entrano in risonanza con l’ambiente che le ospita, facendone un intervallo privilegiato di meditazione e spiritualità laica, oltre lo spaziotempo quotidiano.
Unotrezerouno sarà l’occasione per visitare il complesso abbaziale nella sua interezza che comprende la chiesa di Santa Maria di Propezzano e il refettorio contenente un ciclo di affreschi tuttora intatto.
Sarà il Gruppo FAI giovani di Teramo ad accompagnare i visitatori alla scoperta del monastero, ripercorrendo le sue vicissitudini storico-artistiche dalla nascita fino ad oggi, milletrecentounesimo anno dalla fondazione.
Discover Propezzano è il titolo del contest fotografico, aperto a tutti, ideato e organizzato da Emanuela Amadio (docente del CFC di Pescara) che tradurrà visivamente il fascino sopito dell’abbazia.
All’imbrunire (ore 20) si accenderanno nei piani superiori le opere d’arte site specific: la sezione artistica, a cura di Martina Lolli (curatrice free-lance), presenterà installazioni audiovisive inedite dei collettivi minimalisti Minus.log e Triac che andranno a dialogare con l’atmosfera di quiete e silenzio caratteristica del monastero.
A seguire vi saranno le live performance dei musicisti Inutili e The Dead Man Singing on the moon che rappresenteranno il contrappunto estetico e temporale della sezione artistica: la musica satura e dionisiaca degli Inutili raggrumata in un troppo pieno che equivale al silenzio e le sonorità lunari di The Dead Man singing che ci trasporteranno in un pianeta differente. Le serate terminaranno con il dj set di musicisti che entreranno letteralmente in risonanza con l’abbazia; tra gli altri vi sarà Globster che sonorizzerà campionamenti di suoni ambientali registrati sul luogo.