Ultimati gli interventi di ristrutturazione post sisma, riapre al pubblico il 2 giugno Palazzo Marchesale di Tossicia, edificio storico simbolo dell’antica capitale della Valle Siciliana.
Nell’occasione sarà inaugurata anche la mostra della pittrice naif Annunziata Scipione. A presentare il programma della giornata inaugurale della prima opera pubblica recuperata sul territorio teramano, in seguito ai danni causati dal terremoto del 6 aprile 2009, sono intervenuti questa mattina in conferenza stampa al Consorzio Bim il sindaco di Tossicia, Franco Tarquini, insieme agli assessori alla Cultura e al Bilancio, Emanuela Rispoli e Roberto Esposito, il direttore del Museo Antropologico di Tossicia, Sandro Di Domenicantonio e il consigliere Nando Timoteo del Cda del Museo.
Appuntamento giovedì 2 giugno, alle ore 10, alla presenza delle autorità civili e religiose e delle scuole del comprensorio, con l’inaugurazione dello storico Palazzo e della mostra di Annunziata Scipione, allestita con le opere donate dall’artista, che potrà essere visitata fino al 12 giugno (tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 16 alle 19). Sarà presente anche il delegato dell’Ambasciata Spagnola, Juan Alzina de Aguilar. Alle ore 21 concluderà la giornata il concerto di musica barocca in Sala Consiliare a cura dell’orchestra “Roma Barocca Ensemble”.
“Il recupero di Palazzo Marchesale – spiega il sindaco di Tossicia, Franco Tarquini – è un intervento strategico di rilevante valore simbolico, dal momento che restituisce all’antica capitale della Valle Siciliana la storica sede municipale e il Museo antropologico dell’artigianato e della comunicazione, rimasto chiuso per anni in seguito ai danni subiti dall’edificio dopo il terremoto. In questo modo viene restituita alla collettività una delle sedi municipali più importanti sul territorio provinciale dal punto di vista storico e architettonico. Palazzo Marchesale diverrà, inoltre, sede dell’Unione dei Comuni”.
“I lavori – aggiunge l’assessore al Bilancio, Roberto Esposito – sono stati eseguiti dal febbraio 2015 dalla ditta Edil Costruzioni di Polisini nel pieno rispetto delle peculiarità dell’edificio e nell’ottica di valorizzare l’opera, dopo una serie di interventi pregressi che ne avevano in parte cancellato la memoria storica. L’intervento ammonta a quasi un milione e 300mila euro, interamente finanziato con i fondi per la ricostruzione, e ha previsto l’abbattimento delle barriere architettoniche, il consolidamento e il recupero strutturale dell’edificio e della pregiata Sala dei Marchesi”.
Dopo l’esposizione temporanea delle oltre venti opere donate dalla pittrice Annunziata Scipione, Palazzo Marchesale si avvia ad ospitare una mostra permanente e un Museo dell’arte naif: “Le opere donate dall’artista – annuncia l’assessore alla Cultura, Emanuela Rispoli -, che includono anche alcune sculture, saranno riposizionate nella sala a lei dedicata del Palazzo come mostra permanente. L’idea è di dare vita ad un Museo dell’arte naif via via arricchito dalle opere realizzate dagli artisti che partecipano alla manifestazione “I muri raccontano i giochi di una volta”, che si svolge annualmente ad Azzinano. Tra i “pezzi forti” della collezione, oltre alle opere della pittrice contadina di fama internazionale, anche alcune tele di Ligabue e oggetti in rame della tradizionale lavorazione di origine etrusca diffusa nella Vallata del Chiarino”. In occasione della riapertura del Museo è stato realizzato un tour virtuale a fini turistico- didattici, fruibile tramite un’app scaricabile su dispositivo mobile.
“L’itinerario – sottolinea il direttore Sandro Di Domenicantonio – consentirà di visitare virtualmente il Museo, l’intero Palazzo Marchesale e tutti i luoghi storici di Tossicia, come la Chiesa di Sant’Antonio del 1471, la Chiesa Madre del 1428, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, la Madonna della Neve, la Chiesa di S. Andrea, di Santa Rufina e una bottega artigiana della lavorazione del rame. Il tour, realizzato dall’architetto Paolo Edmondo Rolli, sarà fruibile per l’estate, una volta ultimato l’allestimento definitivo del Museo. Abbiamo in programma diversi progetti con le scuole, come l’iniziativa “I quadri raccontano” con la quale i ragazzi saranno invitati a tradurre le opere naif in componimenti in versi o in prosa, anche per il recupero del dialetto locale”.