Francavilla, inaugurata la mostra su Lucio Coletti

presentazione_mostra_lucio_colletti_003Francavilla. Inaugurata al Museo Michetti di Francavilla al Mare la mostra “Lucio Colletti, il cammino di un filosofo”. Alla presentazione dopo i saluti iniziali del sindaco Nicolino Di Quinzio, sono intervenuti Luciano Albanese, professore dell’Università “La Sapienza” di Roma e Carlo Monaco del Centro Studi Lucio Colletti. Nell’occasione è stato presentato il testo inedito di Lucio Colletti “Lezioni tedesche con Kant alla ricerca di un’etica laica”. La mostra sarà aperta fino al 23 novembre dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Si tratta di una mostra itinerante che ripercorre il cammino di un filosofo contemporaneo che raccoglie i momenti più importanti della sua vita sia per quanto riguarda i testi della sua formazione che la sua vita privata. La realizzazione della mostra è stata promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con il Centro Studi Lucio Colletti con il fine di ricordare il filosofo attraverso i libri della sua biblioteca. Per questo motivo sono stati raccolti i libri che hanno caratterizzato la formazione intellettuale di Luci Colletti, libri sui quali ha a lungo riflettuto e dai quali ha tratto ispirazione in cui si rispecchia un’avventura che non è stata solo filosofia, ma anche un’esperienza civile ed umana. Le letture del pensatore romano vogliono essere riportate all’attenzione pubblica per farne uno strumento importante di conoscenza e dare l’occasione di riflettere sul senso di una storia recente.
Lucio Colletti, vissuto tra il 1924 ed il 2001 e laureato a Roma con una tesi sulla logica di Croce nel 1948-49, è stato professore ordinario di Filosofia Teorica all’Università “La Sapienza” di Roma. Abbracciò il marxismo e diventò presto il più importante esponente della cultura della sinistra italiana del periodo 1950-1980. Militò nel PCI fino al 1964 e con il tempo, a causa dell’evoluzione sociale, revisionò totalmente il marxismo, ma non il relativismo. Tra i suoi scritti più importanti troviamo “Il marxismo e Hegel”, “Ideologia e società”, “Intervista politica-filosofica” e “Tra marxismo e no”. Inoltre Lucio Colletti ha collaborato con “L’Espresso” ed “Il Corriere della sera” ed è stato ospite di numerose rubriche radiofoniche e televisive.
La moglie del compianto filosofo, presente all’inaugurazione, ha ricordato il marito che con il suo coraggio ha portato avanti le sue idee fio alla morte. Per Carlo Monaco “si deve sottolineare l’importanza che il professor Colletti ha avuto nel secolo scorso. I primi libri su Marx sono di Croce e Gentile. Croce di Marx salva l’aspetto storico. Giovanni Gentile di Marx prende la centralità del lavoro come attività umana. Questo perché è pur vero che l’uomo è un essere pensante, ma importante è anche la sua attività lavorativa. Il dibattito vero su Marx si ha nel dopoguerra. Colletti riprende il marxismo sull’aspetto storico, ma soprattutto sulla filosofia della storia ed ha cercato di liberarlo dalle ideologie. La svolta di Colletti non è un cedimento all’ideologia opposta, ma un cambiamento ideologico. Colletti ha fatto una revisione. Per arrivare ad una società liberale, in mezzo c’è una dittatura del proletariato. La libertà si conquista da liberi e non da costretti. Da qui si è arrivati al pensiero di Kant. Kant è un punto di arrivo, ma è anche un punto di partenza. Kant è importante sia sotto il punto di vista teorico della filosofia, ma anche sotto il punto di vista sociale e politico. È lui il vero critico dello stato assoluto e del liberalismo. Kant sostiene che un comportamento giusto sia universale. L’universalità permette di evitare il relativismo assoluto. Il percorso di Colletti è esemplare perché lo abbiamo vissuto tutti. Intere generazioni di studiosi si sono rifatte a lui. Colletti ha cambiato la sua idea, alcuni lo hanno criticato, però si può rispondere a chi lo criticava che gli stupidi non cambiano mai idea, perché il non cambiare idea può essere indice di coerenza, però allora era cambiata la società e il non cambiare idea poteva essere indice di testardaggine. Colletti è un filosofo nel senso antico del termine, quindi è un pensatore a tutto tondo. A parte il sapere letterario che è creativo, tutti i saperi sono cumulativi”.

 

 

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