La prestigiosa sede dell’Enit di Vienna si trova in via Kärtnerring 4, uno spazio espositivo situato di fronte allo StaatOper, il più noto teatro di Vienna e tra importanti templi della lirica al mondo.
“L’iniziativa” ha spiegato il direttore dell’Agenzia Nazionale del Turismo Enit a Vienna, Gaetano Manzo “ha preso il via quasi 10 anni fa e consente ogni giorno a centinaia e di passanti e turisti di conoscere l’arte, la natura e le delizie enogastronomiche del Bel Paese”.
Il connubio indissolubile tra le proposte culturali e il fascino del territorio rosetano viene illustrato nell’allestimento della vetrina della sede austriaca dell’Enit: un paesaggio affascinante tra le verdi colline che si adagiano sul mare, una terra ricca di tradizioni, la buona cucina, il buon bere, le opere di Pasquale Celommi.
“L’iniziativa” ha aggiunto il sindaco Franco Di Bonaventura “è maturata nell’ambito del workshop culturale-turistico promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Vienna in cui abbiamo presentato l’offerta della nostra città e gli operatori turistici hanno avuto l’occasione di incontrare giornalisti e Tour Operator austriaci. La nostra città ha avuto questa occasione, che di solito viene riservata alle Regioni, grazie all’amicizia con Dante Marianacci, direttore dell’Istituto e componente della Giuria del Premio Città delle Rose.
Per i nostri operatori è stata l’occasione di aprire le porte ad un mercato che, nonostante la limitatezza dei numeri è in continua espansione, soprattutto per la qualità dell’offerta Roseto”.
Mercoledì 27 ottobre, inoltre, l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna ospiterà la città di Roseto per un workshop culturale e turistico nello storico Palais Sternberg.
Sarà l’occasione per presentare Roseto attraverso la natura del mare e della verde collina, la storia raccontata dai reperti archeologici di epoca romana, la cultura con le tele di Celommi e la ricchezza dell’enogastronomia. Il sindaco inaugurerà nella Sala Dante dell’Istituto anche una mostra permanente di opere di 14 artisti abbruzzesi, realizzata per contribuire alla ricostruzione di monumenti dell’Aquilano danneggiati dal terremoto.