Vasto. Continua il successo dell’ottava edizione dei Giovedì Rossettiani. Ieri il secondo incontro nella sala della Pinacoteca di Palazzo d’Avalos gremita di spettatori che hanno visto rivivere lo spirito di Pier Paolo Pasolini attraverso la voce di Renzo Paris, professore, scrittore e critico letterario che ha avuto l’onore di frequentarlo per ben nove anni.
“La prima volta che ho conosciuto Pasolini- confessa Paris- non sapevo che fosse proprio lui. L’ho rivisto dopo molto tempo e ho iniziato a interessarmi a lui fino a diventare suo collaboratore e correttore di bozze per la rivista <<Nuovi Argomenti>> di cui era direttore. Alla domanda di Mario Cimini- professore di Storia della critica letteraria italiana presso l’Università D’Annunzio di Chieti e presentatore dell’incontro- su chi fosse veramente Pasolini, Paris risponde: “Pasolini era un pedagogo. Pasolini era molto curioso della vita, del mondo, delle persone. Era preso da una smania febbrile per la vita; c’era in lui un desiderio di conoscenza dell’altro che si manifestava attraverso la continua ricerca”. Un ricerca che lo ho portato a sperimentare e sondare ogni campo artistico, dal cinema alla poesia, dal romanzo alla pittura passando per la critica letteraria e della società contemporanea. Lo spirito polemico si comprende alla luce della sua capacità di analisi che solo oggi, a 40 anni dalla sua morte, inizia ad essere compresa a pieno.
Paris ha ripercorso a ritroso i momenti belli e gli incontri con altri grandi del passato quali Laura Betti, Carlo Emilio Gadda, Alberto Moravia, Elsa Morante, autori e amici dello scrittore, in una Roma che non esiste più. Con la voce e gli occhi di chi può tornare indietro con la memoria, Paris emoziona il pubblico quando parla della sua fine tragica, dei misteri irrisolti legati alla sua morte, della delusione legata alla fine della storia d’amore con Ninetto Davoli; il suo bisogno di amicizie vere, l’idea di progresso. Con l’occasione è stato anche presentato l’ultimo romanzo di Paris Pasolini ragazzo a vita (Elliot, 2015).
“Pasolini è l’unico grande autore del Novecento che abbiamo esportato all’estero, il solo che è stato ricompensato da successo internazionale”.
L’appuntamento è per Giovedì prossimo, 14 aprile presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos alle ore 18.30, con Guido Davico Bonino che racconta Italo Calvino.