Federica, di Montorio, e Serena, di Bisenti, avevano in comune, come tante altre cose la passione per il volontariato. E per onorare al meglio la loro memoria, i loro amici hanno messo su un organizzazione benefica in loro nome, con tanti progetti, tra i quali questo: l’intero incasso della serata sarà devoluto all’Associazione Persone Down di Teramo e servirà a finanziare il progetto ‘Al n. 27 ovvero i ragazzi della porta accanto’, che prevede un’esperienza di vita autonoma e indipendente per i ragazzi down maggiorenni.
Prima della ‘Banda’ sul palco dell’ex Villeroy si sono esibiti i Pan del Diavolo e Marilena Catapano, mentre artisti locali hanno dipinto dal vivo dei murales e poesie e stralci di romanzi dedicati alla scomparsa delle due ragazze sono stati letti, scuotendo nel profondo l’auditorio.
Ma poi sulla scena esce la Bandabardò, ed è subito festa. Col loro tipico ritmo travolgente, Erriquez, Finaz, Ramon, Donbachi, Orla e Nuto hanno fatto ballare tutti nel polverone del Villeroy. Un concerto, a dire il vero, più ‘intimistico’. Una scaletta completamente rivisitata rispetto al precedente tour. La teatralità che sempre contraddistinto quasi tutti i pezzi dei live della Banda è stata riservata ad un tourbillon carnevalesco per il pezzo più famoso, ‘Se mi rilasso collaso’, riarrangiato dalla recente collaborazione con Goran Bregovic, e che il gruppo ha lasciato cantare interamente al pubblico, mentre loro si divertivano a tirarsi coriandoli sul palco, in un trenino parruccato e addobbato manco fosse capodanno.
Tanti i pezzi tirati fuori da un cilindro nascosto in un ripostiglio riaperto da poco (mentre Erriquez il suo cilindro lo indossa dall’inizio alla fine): come ‘La fine di Pierrot’, dedicato ai fatti del G8 genovese, o un tributo prettamente teramano rivolto a Ivan Graziani. Nel finale del concerto, però, il gruppo abbandona la presentazione dei nuovi pezzi di ‘Allegro ma non troppo’, e scatenano il delirio con i più celebri ‘Mojito football club’, ‘Vento in faccia’, e ‘Sempre allegri’.
Allegria, buona musica e soprattutto beneficienza: una serata esemplare della gioia di vivere di quella gioventù troppe volte additata allo sballo. Quella gioia di vivere che Serena e Federica hanno lasciato nel cuore di tanti, ma che continua a volare sulle ali di altrettante farfalle danzanti.
Daniele Galli (foto: Roberta Verzella)