Pescara. Proseguono i lunedì letterari al Mediamuseum, nell’ambito del ciclo d’incontri ‘D’Annunzio e gli altri’.
Questa volta al centro del dibattito ci sarà il rapporto letterario tra il Vate pescarese e il Sommo poeta della Divina Commedia, Dante Alighieri, di cui D’Annunzio era fervente ammiratore.
“Dante è come la montagna, come il mare, come la foresta”, scriveva D’Annunzio del poeta fiorentino, del quale si considerava successore privilegiato, non solo come “interprete, testimone e messaggero del suo tempo”, ma anche come “artefice della parola”, come straordinario creatore di immagini e con una forza invidiabile nell’aver saputo sopportare, quasi titanicamente, da “superuomo” quasi, i patimenti dell’esilio e della solitudine.
L’autore della Commedia, soprattutto il suo Inferno, rappresenterà un riferimento continuo nell’opera del Vate, che onorerà il maestro non solo in testi poetici, come nella sua ode A Dante, contenuta nelle Laudi, ma anche in opere teatrali (Francesca da Rimini) e di narrativa, di cui l’esempio più illuminante è il romanzo Il fuoco.
Della presenza e dell’influenza di Dante nell’opera di d’Annunzio, anche in rapporto all’uso della lingua italiana, si parlerà lunedi 4 aprile, alle ore 17:30 al Mediamuseum, con Dante Marianacci e con Umberto Russo, uno dei maggiori studiosi sia di Dante che di D’Annunzio.
La manifestazione, organizzata dalla Fondazione Edoardo Tiboni per la cultura e dal Centro nazionale Studi dannunziani, sarà allietata da intermezzi musicali a cura degli allievi del Conservatorio Luisa d’Annunzio e dalla lettura di brani tratti da opere di d’Annunzio che contengono riferimenti a Dante con gli allievi della Scuola di Teatro del Mediamuseum, diretta da Paolo Rosato e Rossella Mattioli.