Due manifestazioni, in realtà, promosse l’una dall’associazione culturale Nuove Armonie di Enrico Melozzi, l’altra dal Quintetto Cherubino di Mauro Baiocco, che per l’occasione hanno deciso di fondersi in un unico grande evento che allieterà le serate teramane dal 10 al 12 settembre.
Un’unione che gli organizzatori hanno voluto celebrare scegliendo anche due location d’eccezione: il Teatro Romano, con un allestimento illuminato da oltre 100 fari (l’illuminazione è curata da Walter Nanni) che accenderanno la cornice più bella e ignorata allo stesso tempo della città; e l’antica chiesa di San Bartolomeo, che si affaccia sull’antico Teatro e per la prima volta apre le sue porte ad un evento culturale, su gentile concessione della Curia teramana e del Vescovo Mons. Michele Seccia.
Undici eventi in tre giorni, “una mini stagione concertistica”, come la descrive Baiocco, che vedrà salire sul palco artisti come Luigi Pizzaleo, accompagnato dall’Ensamble Ciao Euphonium, Pierre Charial, che porterà a Teramo l’antico organo meccanico di Barberia, il sei volte campione del mondo di organetto Nicola Di Paolonicola, il montoriese Ivan D’Antonio ed il suo One Man Band, il gruppo teramano degli Arancia Meccanica, capitanato dal sassofonista teramano Sabatino Matteucci.
Senza dimenticare le grandi novità, come la serata dedicata all’estro letteral-musicale di Fabrizio De Andrè, gli eventi a sorpresa, il concerto di mezzanotte ed il viaggio meditativo del trio composto da Gianni Ricchizzi e i musicisti indiani Suddhashil Chatterji e Snjay Kansebanik (il programma completo è disponibile sul sito www.nuovearmonie.it).
Insomma, tre serate che si preannunciano assolutamente da non perdere. Due manifestazioni insieme, una (Teramo Ignorata) giunta ormai alla sua sesta edizione, l’altra (Banda Larga) al suo esordio nel panorama culturale teramano.
“Sarà il primo festival di partecipazione a Teramo” ha detto Melozzi “e questo significa che più associazioni uniscono le proprie forze e i finanziamenti a disposizione per condividere i servizi e dar vita ad un unico grande evento. Insomma, è la nostra risposta alla crisi economica che colpisce la cultura”. D’altra parte, l’associazione Nuove Armonie già da tre anni cerca di diffondere un concetto ampio di cultura, in cui tutte le espressioni locali si uniscono per offrire un unico “prodotto” . E questa manifestazione vuole essere appunto una testimonianza. “Solo così” aggiunge Melozzi “possiamo affrontare questo momento di difficoltà e togliere dalla bocca dei politici quella frase tipica che è non ci sono i soldi. I soldi ci sono, serve solo una maggiore collaborazione tra le forze in campo”.
Ai concerti sarà possibile assistere in maniera del tutto gratuita: “siamo finanziati da enti pubblici” (Fondazione Tercas e Comune di Teramo, ndr) spiegano i due musicisti teramani “e non sarebbe moralmente corretto chiedere soldi alla cittadinanza”.
Marina Serra