Un anno intenso, pieno di difficoltà, con promesse non mantenute e tanto lavoro da portare avanti. Ma finalmente domani per il Conservatorio “Gaetano Braga” sarà l’occasione per festeggiare il primo anno di statizzazione, con neanche a dirlo la musica come protagonista, grazie ad un concerto degli allievi, e l’immancabile torta nella sede dell’istituto Comi.
Un anno faticoso, come conferma anche il presidente Sergio Quirino Valente, che però consente ora di guardare al futuro con più serenità.
“”A fine ottobre, quando ho cominciato questa avventura difficile ed insidiosa”, spiega il presidente, “non avevamo una sede, non c’erano docenti perché avevano chiesti tutti il trasferimento, non sapevamo se avremmo avuto alunni perché attendevamo la conferma delle iscrizioni e avevamo un parco debiti molto forte. A distanza di alcuni mesi, grazie ad un duro lavoro portato avanti con un ottimo team, abbiamo una sede provvisoria, una pianta organica rinnovata con 28 docenti, circa 350 allievi nelle sedi di Teramo e Giulianova e ottenuto un recupero economico importante”.
Tra i debiti del Braga, infatti, ci sono gli stipendi arretrati dei vecchi docenti, accumulati anche a causa del mancato pagamento degli Enti che avevano stanziato dei fondi per l’istituto senza però versarli. E su questa strada il presidente sta lavorando in maniera costante, avendo intavolato delle trattative con gli ex insegnanti ai quali ha già versato la metà circa delle spettanze e cercando di mantenere alta l’attenzione da parte degli Enti con i quali a marzo avrà un nuovo incontro per fare il punto della situazione.
“Stiamo cercando di chiudere il cerchio”, continua Valente, avvocato e appassionato di vela che però ha nel suo curriculum anche un diploma di pianoforte, “grazie ad un lavoro massacrante, fatto con sangue freddo e nervi saldi, portato avanti solo perché crediamo che a Teramo la musica non possa cessare”.
Un bilancio positivo, dunque, sebbene non sia stato facile far comprendere a tanti che un Conservatorio statale non può essere gestito da musicisti poiché occorre avere visione e competenze manageriali. Un anno in cui si sono superate le emergenze, dal quale ripartire per cominciare a programmare il futuro.
“La città di Teramo deve voltare pagina”, aggiunge il presidente, “e comprendere che, se non vuole morire completamente, deve puntare sulla cultura”, assicurando anche tutta la sua stima e il suo sostegno al rettore dell’Università di Teramo che tanto ha fatto per portare il Dams nell’Ateneo cittadino.
“Abbiamo bisogno di una sede definitiva e vorremmo che ci fosse un teatro per la musica”, conclude Valente, auspicando che non scenda l’attenzione su quanto con fatica si sta cercando di portare avanti al Braga, per mantenere e far crescere un patrimonio di tutta la città.