Un mix di grande effetto in cui il cinema del regista abruzzese Walter Nanni si unisce all’inchiesta giornalistica di Giuseppe Caporale, firma di prestigio del quotidiano La Repubblica.
Da Rocco Salini a Gianni Chiodi, passando per Remo Gaspari e Ottaviano Del Turco, Colpa Nostra racconta uno spaccato d’Abruzzo fatto di scandali, inchieste, tragedie annunciate e tragedie vissute. Non il classico documentario sul terremoto.
Colpa Nostra regala un qualcosa di più, una visione che va oltre, dando voce a coloro che in Abruzzo e per l’Abruzzo hanno fatto molto, con mezzi più o meno leciti, ma tant’è: Remo Gaspari è considerato ancora oggi il “patrono” di questa regione.
E poi ci sono quelli che alle 3.32 della notte del 6 aprile 2009 ridevano alle spalle dei 308 morti sotto le macerie a L’Aquila, il popolo della carriole, gli aquilani che rivendicano a gran voce il diritto di riappropriarsi della propria città, le promesse non mantenute dei grandi del G8.
Colpa Nostra è sicuramente un film da vedere, per capire, per non dimenticare, per tenere sempre alta l’attenzione su quei disastri morali che attanagliano e portano allo sfascio una società. Perché l’Abruzzo è sì la regione del mare e della montagna con i suoi incantevoli paesaggi naturali, ma è anche la terra che nel giro di pochi anni ha vissuto un duplice terremoto: quello giudiziario e quello che ha distrutto un’intera città.
Colpa Nostra racconta tutto questo e lo fa con la semplicità delle parole e la durezza delle immagini, unite dalle suggestive e incalzanti musiche “partorite” dall’estro del musicista e compositore teramano, Enrico Melozzi.
E, pazienza, se qualcuno ha scelto di andare a vedere Noemi in piazza Martiri. Ancora una volta, lo staff di Cineramnia ha saputo regalare un’ora e trenta di sana cultura. L’Abruzzo è anche questo. A prescindere dalle colpe.
Marina Serra