La mostra, che resterà aperta fino al 7 novembre, documenta la nascita e l’evoluzione del Futurismo, dalla sua fondazione fino agli anni ‘40, comunicando non solo quello che il movimento futurista ha prodotto “fisicamente” (cioè le opere d’arte), ma anche il suo pensiero innovativo cioè quell’andare oltre pittura e scultura e il “portare l’arte nella vita di tutti i giorni”.
Saranno esposte 85 tra le opere più significative di Boccioni, Balla, Carrà, Depero, Severini, Russolo, Sironi, Nannini, R.M. Baldessari, Prampolini, Dottori, Soffici, Conti, Venna, Evola, Thayaht, Fillia, Benedetta, Pannaggi, Oriani, Diulgheroff, Mino Rosso, Marasco, Rizzo, Korompay, Corona, D’Anna, Angelucci, Ambrosi, Di Bosso, Tato, Crali, Gambini e altri, raccolte in un catalogo con testi di approfondimento.
Alla mostra saranno associati eventi e attività collaterali come conferenze, spettacoli, dibattiti e serate gastronomiche con preparazioni ispirate al movimento futurista.
“Saranno esposte opere di altissimo valore” ha spiegato Augusto Di Luzio, presidente della Commissione cultura al Comune di Pescara “per una delle più interessanti mostre italiane dedicate al Futurismo che si svolge esattamente nel centenario del manifesto della pittura, pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti un anno dopo l’avvio del movimento futurista, forse l’unica avanguardia in grado di esportare la cultura italiana e di influenzare quella di altri Paesi negli ultimi due secoli”.