Ha portato all’attenzione dei presenti la sua esperienza di comunicatrice, della necessità e soprattutto dell’obbligo che ha un giornalista nel raccontare i fatti, senza mai arrivare all’esasperazione o alla spettacolarizzazione di un evento, come purtroppo accade ormai da troppo tempo, per colpa anche di una società malata di egocentrismo.
Ma Papa Francesco sta tracciando una nuova strada nel mondo della comunicazione, sicuramente più diretta e che pone in primo piano le fasce più deboli.
“Papa Francesco arriva all’essenzialità”, ha spiegato Lorena Bianchetti, “ma trovo un filo conduttore anche con gli altri pontificati nell’attenzione alle persone, soprattutto alle fasce più deboli, ai poveri. I poveri sono quelle persone che riescono a far mettere allo specchio la nostra anima. La povertà inoltre è ciò che fa scaturire violenza perché quando non si mangia, si ha lo stomaco vuoto,
Lorena Bianchetti nel suo intervento ha poi sottolineato come la vita sia una costante lotta tra il bene e il male, tra il buio e la luce. E riferendosi ai giornalisti ha fatto una riflessione importante: sta a chi opera nel mondo della comunicazione essere dalla parte della luce, quindi della verità, del racconto dei fatti. O sul fronte opposto, in una sorta di silenzio che nuoce però alla verità.