Da sempre strumenti di promozione turistica, le prelibatezze culinarie nostrane rappresentano per il territorio uno dei volani per attirare turisti.
Ma quando le ricette vengono troppo creativamente reinterpretate ecco che scatta la protesta. Così, a seguito della trasmissione Geo & Geo, andata in onda ieri su Rai tre, nella quale una cuoca aquilana ha presentato le “sue” virtù teramane, l’associazione Robin Hood ha sentito il dovere di inviare una nota alla redazione della trasmissione televisiva per esprimere il proprio disappunto, vista la mancata coincidenza della ricetta presentata a quella della tradizione, preparata il 1 maggio a Teramo.
Pasquale Di Ferdinando, già presidente del primo Premio le virtù teramane fatte in casa, amministratore di un gruppo su fb di quasi 7000 iscritti sulla cucina tradizionale “terràmana” e presidente dell’associazione, infatti, ha scritto una mail chiedendo una precisazione alla redazione e allegando anche il disciplinare ufficiale del piatto le virtù teramane depositato presso la camera di Commercio di Teramo.
Il piatto, infatti, ritenuto il principe della ricca e varia tradizione teramana, è l’unico ad essere insignito del marchio di STG, specialità tipica garantita, e dispone di un apposito disciplinare approvato dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Caratteristica principale la presenza di erbe autoctone e non che si trovano fresche solo in primavera. Il STG determina anche una tutela a favore dei consumatori e del territorio sui prodotti da utilizzare e le tecniche da adottare.