Un titolo che si rifà alle telecomunicazioni wireless, per descrivere un modo di raccontare liberamente lo stato d’animo del quotidiano, con lo stesso effetto di propagazione su piccola scala di un’onda elettromagnetica.
“Guardare il mondo e riportarlo sulla tela”. E’ questo il principio ispiratore del giovane artista campano, alla sua prima esposizione teramana. “E’ l’alternanza tra figurazione e astrazione” dice “due facce della stessa medaglia: il mondo esterno da una parte, l’intimo e il personale dall’altra. Una sorta di mappa che, usando le immagini al posto delle parole, racconta un percorso di vita”.
Molto particolare è anche l’allestimento: non quadri singoli, ma una sorta di patchwork, a voler simboleggiare il filo della continuità tra le opere. La propagazione delle immagini, appunto, proprio come un’onda elettromagnetica.
La mostra resterà aperta fino al 2 ottobre prossimo.
Marina Serra