A parlare è il monsignor Krzysztof Charamsa, residente a Roma, che dichiara di essere gay e di avere un compagno, una confessione che mette a dura prova il mondo cattolico e del Vaticano.
«Voglio che la Chiesa e la mia comunità sappiano chi sono: un sacerdote omosessuale, felice e orgoglioso della propria identità. Sono pronto a pagarne le conseguenze, ma è il momento che la Chiesa apra gli occhi di fronte ai gay credenti e capisca che la soluzione che propone loro, l’astinenza totale dalla vita d’amore, è disumana».
In prossimità del Sinodo sulla Famiglia monsignor Krzysztof Charamsa, teologo, ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede e segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale vaticana parla a cuore aperto della sua omosessualità. E lo fa attraverso un’intervista esclusiva pubblicata sul Corriere «perché siamo già in ritardo e non è possibile aspettare altri cinquant’anni. Dunque dico alla Chiesa chi sono».
Le parole di monsignor Krzysztof Charamsa «l’amore omosessuale è un amore familiare, che ha bisogno della famiglia. Una coppia di lesbiche o di omosessuali deve poter dire alla propria Chiesa: noi ci amiamo secondo la nostra natura e questo bene del nostro amore lo offriamo agli altri. Non sono posizioni dell’attuale dottrina, ma sono presenti nella ricerca teologica». Charamsa ha spiegato che sua decisione è mossa da un desiderio personale di trasparenza e dalla volontà di «scuotere un po’ la coscienza di questa mia Chiesa».
Si attendono le reazioni del mondo cattolico a questa rivelazione sensazionale, una realtà che aspettava di essere semplicemente palesata pubblicamente.