Una lettera alla Regione per chiedere che venga data un’indicazione specifica affinchè non ci sia possibilità di fraintendimento riferita alla “deroga agli strumenti urbanistici vigenti” che si riferisce esclusivamente alle aree e agli edifici che non siano soggetti a particolari vincoli di tutela previsti dai piani regolatori, ribadendo espressamente che in presenza di questi vincoli la normativa del Piano Casa non è applicabile.
A chiederlo è il presidente della sezione di Italia Nostra di Atri, Domenico Zenobio, in relazione a quanto accaduto a Roseto, con l’adozione di una delibera del consiglio comunale che rischia di consentire l’abbattimento delle ville storiche presenti sul territorio. Secondo Zenobio, infatti, la delibera rosetana consentirebbe l’applicazione dei benefici del così detto “piano casa”, ovvero l’ampliamento del 20% di superficie, anche alle ville storiche che in precedenza erano state voncolate come “verde privato”.
Ma nonostante la presenza di una normativa stringente, per Italia Nostra non è stato impedito che una villa, nello specifico Villa Paris, al centro già di numerose polemiche, seppur sottoposta a vincolo, venisse comunque demolita per far posto ad un nuovo fabbricato.
“A tutte le nostre note”, scrive Zenobio alla Regione, “hanno risposto soltanto la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo dell’Aquila e la Provincia di Teramo”, la prima invitando l’amministrazione a rivedere la propria scelta di concedere ad un privato cittadino la possibilità di abbattere Villa Paris e di costruire nell’area interessata un nuovo e diverso edificio, mentre la seconda si è dichiarata incompetente a deliberare in merito alla legittimità o meno della concessione.
“A nostro sommesso parere”, scrive ancora Zenobio, “il Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi avrebbe dovuto escludere dall’applicazione dei benefici previsti dalla Legge regionale le ville storiche presenti sul territorio, come correttamente è stato invece previsto per le abitazioni rurali di interesse ambientale, per quelle di particolare interesse architettonico e per le pinciaie.
Così, però, non è stato”.
Per questo motivo e per evitare che “ulteriori scempi possano essere perpetrati a danno delle ville storiche presenti nel Comune di Roseto degli Abruzzi e in tutti i Comuni della nostra Regione”, Italia Nostra chiede alle istituzioni regionali di dare un’interpretazione univoca della legge in modo da evitare la possibilità di poter formulate altre interpretazioni errate.