La mostra mette a confronto linguaggi espressivi eterogenei tradizionali e innovativi, di alcuni artisti, come Giuseppe Cipollone, Giancarlo Costanzo, Luigi Di Fabrizio, Antonio Massimiani, Franco Sinisi e Pasquale Verdone.
Un momento di scambio di esperienze tra artisti di formazione e linguaggi diversi, che non vuole porsi come “competizione” né favorire una valutazione gerarchica delle opere esposte, ma punta a far riflettere su alcuni aspetti significativi della ricerca e sulla diversificazione di tendenze, imponendo allo spettatore l’attivazione di una coscienza critica che lo porti a riconoscere le “differenze” più che le “somiglianze” con la visione della “realtà” propria di ogni artista.
Un viaggio alla scoperta di artisti portatori di coraggio, iscritti nella successione degli eventi e correlati alla contestualità sociale che hanno saputo identificare, per fede culturale, nell’operato della propria missione. Il senso storico del realismo sociale e il terminale di un secolo che più di altri ha modellato il tempo della transizione, sono gli elementi magici della percezione e della sopravvivenza offerti alla civiltà occidentale.
Qui la funzione vera della qualità considera formula estetica, dispensatrice del sentire.
È la diversità delle tendenze l’atto artistico messo a regime da Giuseppe Cipollone, Giancarlo Costanzo, Luigi Di Fabrizio, Antonio Massimiani, Franco Sinisi e Pasquale Verdone.
La mostra resterà aperta, con ingresso libero, fino al 10 maggio, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20.