Animal Amnesty ha organizzato per il secondo anno consecutivo una campagna affissioni che ha coinvolto 11 grandi città italiane.
Gli oltre 400 maximanifesti sono stati realizzati grazie al sostegno di cento persone che hanno dato un contributo per lanciare un messaggio di pace.
Per tutto il periodo festivo a Torino, Milano, Varese, Lecco, Brescia, Bologna, Grosseto, Roma, Napoli, Brindisi e Catania saranno visibili i manifesti che ritraggono un cane e un agnello con la scritta “Uno lo ami, l’altro lo mangi”. L’immagine vuole invitare il passante a riflettere non solo sulla ‘strage di agnelli’, ma anche sul fatto che tutti gli animali, non solo quelli d’affezione, hanno gli stessi diritti.
Ogni anno sono oltre due milioni gli agnelli e i capretti che vengono uccisi per finire sulle tavole degli italiani. In occasione delle festività pasquali sono circa 400 mila gli agnelli sacrificati per la ricorrenza religiosa.
In seguito alle campagne animaliste il consumo di questo tipo di carne ha subito un crollo dimezzando il numero di capi abbattuti nel giro degli ultimi 4 anni.
Secondo l’associazione vegana “questi dati testimoniano dell’accresciuta consapevolezza e sensibilità da parte degli italiani nei confronti di temi quali il benessere e i diritti animali. Fatto il primo grande passo, non sacrificare la vita degli agnelli, la campagna invita a fare il secondo ossia scegliere uno stile di vita etico e rispettoso di tutte le creature. Questa Pasqua scegli Veg!”
LA STRAGE DEGLI INNOCENTI SECONDO ANIMAL AMNESTY
Durante la loro breve vita, solo circa 30/40 giorni, gli agnelli devono subire una serie infinita di torture.
Il trauma maggiore è la separazione dalla madre, come per ogni cucciolo.
La vita in allevamento è fatta di dolore fisico e stress psicologico: un gran numero di animali sono costretti a convivere in spazi ristretti e in condizioni igienico – sanitarie pessime.
La conseguenza di questo modo di vivere sono ferite e malattie che non vengono curate: gli animali sani sono costretti a convivere con animali malati, in fin di vita o addirittura morti.
Gettati come sacchi sul camion che li porterà al macello vengono schiacciati gli uni sugli altri. Senza né acqua, né cibo, stremati e spesso malati sono costretti a viaggiare anche per giorni (la maggior parte degli animali proviene infatti da allevamenti nell’est Europa.) Alcuni arriveranno al macello già morti. I sopravvissuti terrorizzati per le urla dei compagni e per l’odore del sangue, vengono ammassati in un recinto dal quale sono trascinati fuori per il collo o per le zampe, con una brutalità che oltre a causare dolore a volte causa anche slogature.
Legati per le zampe posteriori e appesi a testa in giù vengono elettronarcotizzati prima che sia loro tagliata la gola.
L’elettronarcosi (lo stordimento attraverso l’utilizzo di corrente elettrica) spesso non viene effettuata in modo corretto e quindi gli animali al momento dello sgozzamento sono spesso ancora coscienti.
IL SITO PER UNA PASQUA SENZA CRUDELTÀ
Ricco di informazioni, vuole offrire l’opportunità di impegnarsi attivamente nella costruzione di un futuro migliore a cominciare dalla scelta del menù pasquale. Un semplice esempio è spiegato passo dopo passo dalla nostra chef vegana Alle Dogalli in comode videoricette.
L’infinita varietà dei frutti della terra offre soluzioni sane e gustose per ogni palato. Firma anche tu l’impegno #ScegliVeg e libera la tua fantasia. Che sia una sfida, una curiosità o un’abitudine già consolidata celebrare la Pasquasenza morte nel piatto significa celebrare la vita, rispettandone ogni sua forma.
Che aspetti? Visita subito il sito: www.pasquaveg.it e prova le ricette per unaPasqua Veg!