Chieti. Un appuntamento tra cultura e sport quella di domenica 22 marzo 2015,a Chieti, con raduno alle ore 10,00, promossa dal Comitato Provinciale Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport) in concomitanza con la XXIV edizione di Corilitalia Aics che si terrà in città di tutta Italia. A partecipazione aperta alla cittadinanza.
Si tratta di una camminata podistica per le vie cittadine con un filo rosso particolare. I partecipanti, partendo da Porta Pescara in Via Federico Salomone, deturpata dai soliti vandali dopo il restauro operato dal Lions Club di Chieti nel 1994, compiranno un percorso di alcuni chilometri (non più di tre), toccando una serie di luoghi dimenticati e monumenti abbandonati e a rischio (chiese, palazzi, resti archeologici, ecc.) per farne memoria ai cittadini e alle pubbliche istituzioni. E’ stato affidato a Mario D’Alessandro i compito di fare condurre questa sorta di visita guidata nel centro storico cittadino.
Partenza alle ore 10,15 da Porta Pescara II del 1797, abbandonata ai vandalismi dopo il restauro, per salire verso Porta Pescara I di epoca angioina, restaurata nel 1999 dal Rotary Club per raggiungere la chiesa di San Raffaele in Via degli Agostiniani, ormai chiusa al pubblico da tempo, per andare in Largo S.Agata, dove a fianco alla restaurata chiesa sorge l’ ormai cadente Collegio del SS.Rosario, per raggiungere attraverso Via De Nardis l’ex Caserma Pierantoni, già Convento delle Clarisse di S.Maria in San Pietro del 1593, in Largo S.Maria, per torare lung Via degli Agostiniani in Strtda Crociferi e “ammirare” l’ex chiesa delle Crocelle (SS.Annunziata), la pescheria che attende un progetto di riuso, l’inutilizzato Seminario Diocesano (1641) tra i più monumentali palazzi d’Abruzzo di epoca barocca, che attende di essere trasformato in Museo d’arte diocesana.
Lungo Vi Arniense si raggiunge Corso Marrucino la chiesa di San Francesco d’Assisi, chiuso per i danni del terremoto del 2009 che ha interessato tutto l’Abruzzo e non solo L’Aquila e il suo “cratere”: c’ una buona notizia sono stati dati in appalto i lavori per mettere insicurezza la chiesa e riaprirla al culto. Si risale Via Chiarini verso Piazza San Giustino, con il Municipio e il Palazzo di Giustizia, in corso di restauro e ristrutturazione sempre a seguito del sisma; e il Palazzo Mezzanotte, chiuso, dimenticato e devastato nel suo porticato, da scritte oscene e vandaliche che richiedono urgenti interventi. Lungo Via Arcivescovado, Largo Barbella, Via Vitocolonna si raggiunge quindi la chiesa comunale di San Gaetano da Thiene che in un paese civile sarebbe stata già restaurata e utilizzata dalla città; per poi andare lungo Via R. Lanciani in Piazza dei Templi Romani, dove i ruderi archeologici sono preda di erbacce e rifiuti e dove fa bella mostra di sé zia il rudere della biblioteca ex provinciale “A.C.De Meis” crollata nella notte tra il 2 e 3 giugno del 2005, in attesa di un progetto di recupero da parte della Provincia o del fantasma che ne resta dopo la pasticciata riforma.. Si prosegue lungo Via Priscilla e via Gennaro Ravizza verso la chiesa di S.Maria della Civitella del XIII secolo, che dopo la partenza delle Suore Orsoline o Campostrine non si sa a chi sia affidata e se si possibile entrarvi. Si scende lungo Via San Rocco in Via Nicoletto Vernia per segnalare il Palazzo Lepri con i suoi numerosi spazi vuoti e abbandonati, che potrebbero essere recuperati (e c’è stata qualche iniziativa rimasta in sospeso). Dalla Trinità (Piazza Trento e Trieste) si scende in Via Principessa di Piemonte, per segnalare l’Asilo omonimo, chiuso e da riadattare; per raggiungere Via Mater Domini, il supportino che porta alla piazza soprastante,s oscenamente scarabocchiato. Si giunge in Largo De Laurentiis dove sono chiuse abbandonate le Scuole Nolli, (locali utilizzabili da tante Associazioni culturali) il patrimonio storico ignorato dall’antica Tipografia Ubaldi, che conserva i caratteri tipografici utilizzati per stampare “Primo Vere” di Gabriele d’Annunzio nel 1879 nell’allora Tipografia di Giustino Ricci. E s giunte al punto d’arrivo, in Piazza Umberto I, una piazza anch’essa trasformato in parcheggio, con il Palazzo Massangioli in attesa di tornare al suo antico splendore di fine ottocento.
Una grande bellezza deturpata e oltraggiata. (m.d.)