Teramo. “È bello sognare una città pervasa di entusiasmo in nome della cultura e dell’arte, è bello sognare, in questi tempi di crisi, che questa città riesca a pensare e addirittura realizzare un nuovo teatro che di quella vita culturale e artistica sia il nuovo tempio. È bello sognare tutto questo e scoprire che siamo a un passo dal realizzarlo per davvero. È un gran peccato correre il rischio di interrompere o rallentare per dar vita a polemiche discutibili o infondate”.
Maurizio Cocciolito, presidente della società “Primo Riccitelli”, difende il progetto relativo alla costruzione del nuovo teatro a Teramo, rimanendo comunque estraneo agli aspetti politici e amministrativi delle decisioni prese. Cocciolito, infatti, tiene a precisare che, secondo la sua opinione. Ipotizzare la costruzione del nuovo teatro al posto di quello vecchio non risolverebbe nessuno dei problemi che sono oggi di impedimento alle attività in programmazione. Le priorità, infatti, riguarderebbero la necessità di un palcoscenico più grande e, soprattutto, di spazi laterali al palcoscenico molto più ampi di quelli esistenti, oltre all’esigenza di vie più ampie dove far sostare i Tir con il materiale di scarico necessario agli allestimenti e una torre scenica più alta di quella esistente. “Sono solo alcuni esempi” sottolinea il presidente, “che fanno subito comprendere quanto sia indispensabile la individuazione di un sito nuovo. A qualcuno sembrano pochi 800 posti, in una visione che fa ritenere che l’utenza, evidentemente, non deve essere proporzionata al numero degli abitanti. Per una città come Teramo 800 posti sono più che sufficienti, in quanto riempire un teatro è una delle cose più difficili in senso assoluto”.
Piena fiducia, dunque, da parte della Primo Riccitelli nell’operato dell’attuale amministrazione comunale, nella consapevole convinzione, fa sapere Maurizio Cocciolito, che sono state fatte tutte le necessarie valutazioni in merito e che si sia approdati alla decisione finale perché ritenuta la più valida ed efficace in termini di realizzazione, tempi e rispondenza alle finalità.
“Tutto il resto sembra sterile quanto strumentale ostruzionismo” lamenta il presidente. “Occorrono tempi rapidi, interventi mirati, capacità di decisionismo, abilità anche nel saper individuare gli esperti più adatti a risolvere aspetti oggettivamente importanti come quello ad esempio dell’acustica. Quanto al resto, basta con le polemiche, con i veleni e le illazioni anche fino all’offesa personale, sempre inutile e gratuita, di chi, credendosi unico depositario del rinnovamento della cultura musicale a Teramo, è in realtà pura espressione politica di un modo fondamentalista e unilaterale di vivere e interpretare l’arte e la cultura. Ma questa è un’altra storia”.