L’Aquila. “L’obbligo di restaurare è uno dei compiti primari perché i nostri avi ci hanno lasciato delle bellezze eccezionali. Noi abbiamo il dovere di farlo, altrimenti saremmo dei mascalzoni se seppellissimo tutto quello che è stato creato. La cultura è un elemento motore della civiltà di oggi, deve essere sempre alta, sollecitarci pensieri e riflessioni, farci volare altrimenti non è cultura“.
A parlare è il presentatore televisivo Pippo Baudo, che ha visitato oggi il comune di Poggio Picenze, prima di partecipare al concerto dell’Epifania dall’Accademia Filarmonica Romana e degli Amici dell’Armonia diretti da Pablo Colino, che si è svolto nell’auditorium della Guardia di Finanza.
“Ascoltare la Nona di Beethoven” ha proseguito Baudo “è stata una cosa impressionante e mi ha colpito vedere il campanile della piazza che si reggeva solo su un pilastro. Mentre ascoltavo l’inno alla Gioia nella parte finale ho pensato come veramente questa gioia possa essere distrutta da un momento all’altro. C’è ancora molto da fare, ho notato la grande generosità del popolo colpito, i terremotati erano allegri e generosi, il contrario di quello che in realtà sarebbe dovuto accadere: noi dovevamo essere pronti a tutto nei loro confronti invece loro ci abbracciavano“.
Pippo Baudo ha presentato poi l’iniziativa di una mostra, che si svolgerà a Montecitorio dal 25 gennaio al 26 febbraio, delle opere d’arte ferite dal sisma. Nella sala Regina della Camera dei Deputati saranno esposti i capolavori presenti nelle chiese del centro storico. Chi parteciperà alla mostra potrà anche adottare le opere contribuendo al proprio restauro. E a simboleggiare l’intero patrimonio artistico aquilano sarà la statua Madonna in trono del ‘400 che si trovava nell’altare maggiore della chiesa di San Marco.
Marina Serra