Pescara. Il museo Vittoria Colonna affidato alla cura del gallerista Manzo fino al 2007: Forza Italia contesta la mancata programmazione e l’altro profilo, l’assessore Di Iacovo rivendica le “scelte strutturali”
Il museo d’arte moderna di piazza Primo Maggio fu inaugurato nel 2002 da una mostra di Marc Chagall, alla quale seguì anche un’esposizione delle opere di Andy Warhol. Poi, nel tempo, il prestigio del Vittoria Colonna andò sempre più scemando. Ora che l’assessore alla Cultura Di Iacovo ha affidato al gallerista pescarese Cesare Manzo (in foto) il compito di rievocare la rassegna Fuori Uso, con una serie di mostre che proseguiranno fino al 2017, l’opposizione storce il naso e lamenta la scarsa luce che rifletterebbero sulla struttura artistica i nomi poco noti del programma stilato da Manzo e Di Iacovo.
“Non mi pare che ci sia una programmazione chiara e precisa sul futuro da dare alla struttura”, ha detto stamani in conferenza stampa il consigliere comunale di Forza Italia Vincenzo D’Incecco, e non mi pare che si voglia far rinascere ma che si voglia mettere in una tomba”, ha aggiunto, sottolineando anche l’aspetto economico della situazione attuale: “il Comune ha accolto la richiesta di Cesare Manzo in merito per i nuovi eventi da realizzare fino al 2017 ma il gallerista avrebbe specificato che senza fondi non si può fare granché”. I forzisti vorrebbero risolvere la carenza di fondi per l’arte con l’appoggio delle fondazioni: “La giunta Mascia aveva intenzione di puntare sulle fondazioni per la gestione delle strutture culturali e museali e il progetto, che sembrava gradito’ alle fondazioni”, ha dichiarato il capogruppo FI in Consiglio, Marcello Antonelli, “serviva a comprimere i costi, recuperare personale e mantenere l’apertura costante delle strutture, mentre ora si parla di lasciarle aperte solo quando sono previste delle visite. Secondo noi la scelta fatta, che riteniamo sbagliata, e’ il primo passo per mettere fuori uso tutte le strutture culturali”. Polemico anche l’ex sindaco Luigi Albore Mascia: “Il Colonna”, ha detto, “grazie alla mia amministrazione non è più una galleria ma un museo e aveva anche cominciato un percorso di acquisizione di opere. Credo che la strada che sta percorrendo l’amministrazione Alessandrini sia errata e che si navighi a vista, svendendo le attività culturali e cancellando tutto ciò che di buono è stato fatto in passato”.
“La città non vuole idee confuse, ogni luogo ha una sua vocazione e deve avere una programmazione distinta e definita, la mia linea nei prossimi cinque anni partirà da questo”: difende la sua posizione l’assessore alla Cultura, respinge l’opzione delle fondazioni, “le proposte relative ad esternalizzazione o gestione delle fondazioni sono serie e interessanti ma vanno condivise e ragionate in luoghi appropriati”, e precisa che “nella costruzione della programmazione sto coinvolgendo diversi soggetti nazionali e locali, Cesare Manzo è solo una delle personalità coinvolte”. Quella che Di Iacovo ha in mente è una distribuzione strutturale dell’arte per ogni luogo culturale della città: “Per Museo Colonna abbiamo pensato a un calendario di alto profilo di arte moderna e contemporanea con mostre di artisti anche storicizzati. Per l’Aternino, punteremo a manifestazioni con un taglio più giovane e innovativo. L’Aurum vogliamo che diventi il cuore della proposta culturale della città, perche’ e’ una struttura straordinaria che puo’ offrire molte esperienze e parlare linguaggi culturali diversi. Il Museo Cascella ha una collezione molto importante che cercheremo di rendere più partecipata possibile alla città. Abbiamo poi il Museo del Mare e la struttura dell’auditorium Cerulli, in passato pochissimo utilizzata, che da oggi inizierà ad essere aperto ad attività di carattere convegnistico e teatrale”. Insomma, una situazione da ‘work in progress’ che l’assessore-scrittore è pronto a ridisegnare in corso d’opera: “Ho voluto fare delle scelte ma”, promette, “farò verifiche periodiche sui risultati ottenuti e sono pronto a rivedere le mie scelte se non dovessimo ottenere gli obiettivi che la città merita”.