Attenzione alla truffa del finto account WhatsApp verificato. Così i truffatori della rete cercano di rubarti i dati.
I truffatori che sfruttano WhatsApp per mettere le mani sulle informazioni sensibili degli utenti non mancano di certo. Ultimamente si è diffusa la truffa del finto account verificato che, inutile dirlo, mira a entrare in possesso dei nostri dati. Cerchiamo di capire come funziona e soprattutto come fare a difenderci da questo ennesimo tentativo di raggiro.
Negli ultimi tempi le truffe che viaggiano attraverso l’app di messaggistica istantanea più popolare del mondo sembrano essersi moltiplicate. Oltre alla truffa del finto account molti utenti segnalano l’insidia rappresentata dal cosiddetto social hacking, la truffa delle sei cifre che permette ai criminali di rubare il profilo WhatsApp facendosi comunicare con l’inganno il codice per l’accesso all’account.
Insomma, per quanto evoluti tecnologicamente i cybertruffatori condividono con i ladri di tutti i tempi, anche quelli meno hi-tech, il desiderio di arricchirsi alle spese delle loro vittime andando a segnare un “più” sul proprio conto e un “menu” su quello dei truffati. Ecco come evitare di cadere nell’ultima trappola dei malintenzionati.
Finto account WhatsApp verificato, come riconoscere la truffa
La truffa del finto account verificato di WhatsApp non è altro che un subdolo tentativo di phishing. Questa volta i truffatori si presentano mascherati da “servizio di assistenza” attraverso un messaggio. Il loro tentativo è quello di rubare i dati per accedere a un’altra famosa piattaforma di Meta: Facebook.
I truffatori inviano un messaggio dove avvisano di aver ricevuto diversi reclami secondo i quali «l’account Facebook e la pagina associati al tuo numero WhatsApp hanno sostanzialmente violato gli standard, le regole e le politiche della nostra community». Seguono poi una serie di esempi specifici (ovviamente inventati).
Infine l’avviso che «per proteggere gli utenti, il sistema chiuderà il tuo account entro 12 ore». La tattica è sempre la stessa: mettere fretta per far agire impulsivamente la vittima. Non a caso subito dopo la finta assistenza suggerisce di prendere contatti con un sito web che naturalmente nulla ha a che vedere con Meta, Facebook o WhatsApp.
Cliccando il sito indicatoci, la pagina rimanda infatti a un portale-clone di Facebook: una piattaforma fittizia, in sostanza, creata dai truffatori al solo scopo di farci digitare username e password di accesso del nostro profilo in modo che i malviventi possono rubarci le credenziali. I messaggi di questa sedicente “assistenza” andranno dunque ignorati senza indugi di sorta.
Se si trattasse di un account reale di Meta o WhatsApp dovremmo visualizzare una spunta verde accanto al nome, non in basso nell’avatar (come nel caso di questa truffa). E ad ogni modo Facebook comunica le violazioni degli standard della community non messaggiando su WhatsApp ma attraverso notifiche in-app, e-mail o messaggi privati mandati con Facebook Messenger.